Amedeo Preziosi: “La musica è un mezzo potentissimo per poter dire la propria. Per me è molto importante lasciare qualcosa all’ascoltatore”

Ieri abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Amedeo Preziosi, uno dei personaggi più seguiti ed apprezzati sui Social, che ha da poco pubblicato “Liberty City” (di cui vi abbiamo parlato qui).

Il brano, un vero e proprio inno alla riscoperta delle bellezze indiscusse del nostro Paese, è accompagnato dal videoclip ufficiale (visibile quiqui il nostro articolo), che in pochi giorni ha superato le 688.000 views.

Amedeo Preziosi – Intervista.

Ciao Amedeo e grazie per questa chiacchierata. E’ uscito da pochi giorni “Liberty City”, il tuo nuovo singolo. Ci racconti com’è nato?

Ciao ragazzi e grazie a voi! “Liberty City” è un brano che è nato in piena quarantena; avendola passata a casa mia, totalmente da solo, lontano da distrazioni, ho avuto molto tempo libero per scrivere e comporre. Circolava voce che per l’estate non avrebbero riaperto i confini e che saremmo rimasti in Italia. Vedendo le persone molto frustrate per questo fatto, ho voluto scrivere un brano che ricordasse in che Paese meraviglioso viviamo e che fra tutto il mondo, forse saremmo dovuti essere gli ultimi a lamentarci.

“Liberty City” è una canzone apparentemente leggera, ma con un ascolto più attento, viene messa in luce la parte profonda – ed aggiungerei emozionante – del testo, che non è per nulla scontato e banale. Quanto pensi sia importante, al giorno d’oggi, mettere in musica messaggi importanti, soprattutto per gli ascoltatori più giovani? E quali sono quelli che vorresti trasmettere con il tuo percorso artistico?

La maggior parte della musica che spopola fra i giovani al giorno d’oggi, a parer mio, non trasmette nulla, priva di contenuti e piena zeppa di stereotipi banali. La musica è un mezzo potentissimo per poter dire la propria sempre, su qualsiasi cosa, per me è molto importante poter dire ciò che mi pare e lasciare qualcosa all’ascoltatore. Con la musica voglio semplicemente trasmettere ciò che ho in testa ma che non dico mai, la musica per me è come un dibattito un po’ meno noioso.

Il brano ed il relativo videoclip sono un vero e proprio inno alle straordinarie bellezze dell’Italia, un invito a guardarci intorno rendendoci conto che non abbiamo proprio nulla da invidiare agli altri Paesi. Pensi che noi italiani, dopo questo drammatico periodo di emergenza sanitaria, torneremo ad apprezzare la nostra terra e che daremo maggior importanza e valore a quello che solitamente diamo per scontato?

Io spero di sì, anche se purtroppo, gli Italiani, soprattutto i giovani, cercano sempre di apparire il meno italiani possibile, imitando soprattutto un modello americano. Sinceramente non ne capisco il motivo, io sono Italiano e ne vado fiero, viviamo nel Paese più bello del mondo e continuiamo a non accorgercene.

Tu come hai trascorso questo periodo e cosa credi ti abbia insegnato? Per alcuni tuoi colleghi è stato fonte di ispirazione, per altri, invece, ha rappresentato un vero e proprio blocco della creatività. Come l’hai vissuto sotto questo aspetto?

Questo periodo per me è stato senza ombra di dubbio motivo di ispirazione. Perdiamo la maggior parte del tempo a cercare di apparire piuttosto che ad essere. Chiusi in casa per 3 mesi, senza amici, divertimento e distrazioni, credo che in molti si siano rimboccati le maniche riscoprendo se stessi.

Tornando al videoclip, i tuoi progetti visivi, dalle cover dei pezzi ai video, sono sempre molto curati ed accattivanti. Quanto conta, secondo te, l’estetica nella musica?

Un video ben realizzato accompagnato ad un brano, ti coinvolge ancora di più e riesce a trasmettere ancora più emozioni e dato che il compito dell’artista è proprio quello di regalare emozioni, per me è fondamentale.

Questa domanda, rivolta a te appare un po’ scontata e forse ovvia, ma chi meglio di te può averne una visione, seppur soggettiva e personale, a 360 gradi: com’è il tuo rapporto con i Social e quanto credi possano essere di supporto ad un progetto artistico e, più in generale, a diffondere i messaggi di chi ha qualcosa da dire?

II bello dei Social e che chiunque può cercare di far arrivare la propria arte al resto del mondo, non tutti possono avere un proprio programma in TV, ma tutti possono avere un profilo Instagram od un canale YouTube. I Social sono utilissimi per la formazione di un progetto artistico, io li sfrutto molto. Con l’esplosione dei Social si è decisamente entrati in una nuova era in cui tutti, se lo vogliono, possono essere qualcuno partendo da un cellulare collegato ad internet.

Riallacciandomi alla domanda precedente, hai una fanbase attivissima, che segue e sostiene tutte le tue iniziative. Come gestisci il rapporto con i fan e com’è cambiato negli anni? Agli inizi della tua carriera, avresti mai pensato di ottenere un riscontro di tale portata?

Sinceramente sì, me lo sarei aspettato, avevo un piano ben preciso di ciò che avevo intenzione di fare, e conoscendomi, ero sicuro che facendomi il mazzo ci sarei riuscito. Il mio percorso sul Web parte dal 2010, ma solo 5 anni dopo iniziai ad avere un riscontro positivo. Io, insieme ad un altra decina di ragazzi al massimo, siamo stati i pionieri delle star del Web. La maggior parte di chi mi segue è cresciuta con me, sono stato l’infanzia di molti ragazzini ed è una cosa fantastica. Ho un rapporto bellissimo con loro.

Per “Liberty City”, o più in generale per la creazione dei tuoi brani, parti da una base e la arricchisci in seguito con un testo ad hoc, o scrivi prima il testo e vai alla ricerca del giusto abito sonoro?

Dipende, quando mi sento particolarmente ispirato comincio a scrivere e metto tutto nel cassetto, poi troverò una base e adatterò il testo di conseguenza. A volte, invece, prima compongo la melodia, come per “Liberty City”. Altre volte è il mio amico e produttore Dj Matrix ad inviarmi delle bozze di base o dei ritornelli creati da lui e ci lavoriamo insieme.

3 aggettivi per descrivere Amedeo Preziosi e la sua musica

Esplosivo, libero e sincero.

Quali sono, se ci sono, i tuoi artisti di riferimento? E che brani consiglieresti di ascoltare a chi sta leggendo questa intervista?

Più che brani di riferimento, direi e consiglierei artisti. Mi piace molto il genere di scrittura di Shade, di Fedez e di J-Ax. E poi c’è Caparezza, che io reputo il più geniale in assoluto e consiglio a tutti di ascoltare la sua discografia, un suo album è talmente complesso che per comprenderlo a fondo andrebbe ascoltato almeno 3 volte.

Quando si potrà effettivamente tornare a suonare dal vivo, porterai i tuoi ultimi lavori in giro per l’Italia? Hai già qualche live programmato?

Per il momento non ho live in programma, però appena usciremo da questa brutta situazione, non vedo l’ora di rincontrare i miei fan per tutta l’Italia per fargli apprezzare la mia musica anche dal vivo.

Ultima domanda: progetti per il futuro?

Sto lavorando al nuovo singolo, nel frattempo ho una cartella piena di brani che forse potrebbe trasformarsi in un ipotetico album.

 

Si ringraziano Amedeo Preziosi e, come sempre, l’Ufficio Stampa di NewtopiaDOOM Entertainment.

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