Marlon: “Sto provando a portare nella cultura italiana il Reggaeton, cercando di allontanarlo il più possibile dai canoni della hit estiva. C’è una storia culturale immensa su questo genere”

Esattamente un mese fa, come annunciato in questo articolo, Marlon è tornato sulle scene con “Galera“, il suo nuovo singolo.

Il brano, che fa seguito al travolgente successo di “Italia” – qui il nostro articolo a riguardo – che ha superato 1.350.000 streams in pochissimi giorni, ha riconfermato il talento del giovane artista leccese che si definisce “cittadino di tutta la Penisola e del mondo”, anche grazie ai suoi viaggi lungo lo Stivale ed all’estero, che l’hanno portato ad arricchire il suo bagaglio di esperienze personali e, di conseguenza, la sua scrittura.

Un artista versatile, un vero “king” della scena urban italiana, un ragazzo umile, con la testa sulle spalle e tanta voglia di esprimere se stesso attraverso la sua musica.

Di seguito, quello che ci ha raccontato.

Marlon – Intervista.

Ciao Alessio, benvenuto su Musica In Contatto e grazie per questa chiacchierata. E’ appena uscito “Galera”, il tuo nuovo singolo. Ci racconti com’è nato?

Ciao! Grazie a voi per avermi invitato. “Galera” è nato da uno scambio di idee con un produttore venezuelano che ho conosciuto quando ero a Madrid, abbiamo adattato alla mia voce un beat che aveva fatto da poco tempo (avevo scritto parole e melodia senza base musicale), quindi è stato un lavoro di entrambi per costruire al meglio il prodotto finale, insieme al mio ingegnere del suono che ha dato le direttive per un miglioramento sonoro del mix di voce e musica. Un lavoro di squadra.

Il tuo singolo precedente, “Italia”, ha raggiunto risultati impressionanti per un artista emergente (oltre 1.500.000 streams in pochissime settimane). Ti aspettavi un risultato di tale portata?

Non me l’aspettavo minimamente, questa estate è stata assurda, mi sono arrivati tag da un sacco di fan che mi dicevano che la mia canzone era nelle radio, era negli stabilimenti balneari, ristoranti, ovunque! Siamo anche andati su Radio DeeJay ed ha iniziato a girare su TikTok, un periodo davvero bello in cui piano piano ho iniziato a realizzare tantissimi progetti che presto vedrete.

Sei di Lecce, ma hai avuto modo di viaggiare e vivere un po’ in tutta la Penisola ed anche all’estero, per questo ti definisci un cittadino italiano a tutti gli effetti ed anche un po’ del mondo; quanto la tua musica è influenzata dalla società e dalla cultura italiana (e non solo) e quanto credi che la società e la cultura siano influenzate dalla musica?

Secondo me, purtroppo, non c’è tanta coesione fra le due cose; l’Italia è un bellissimo Paese, ma per il mondo della musica è un po’ limitante, basti pensare alla mentalità aperta della società di Paesi esteri a cui forse solo oggi noi stiamo arrivando (e chi meglio di un artista come me, che fa Reggaeton, vive sulla sua pelle questo). Sto provando a portare nella cultura italiana questo tipo di sonorità, cercando di allontanarla il più possibile dai canoni della “hit estiva”. C’è una storia culturale immensa sul genere.

C’è qualche artista a cui ti ispiri?

I miei artisti preferiti in assoluto sono Ozuna, Bad bunny ed Anuel, sarebbe un sogno essere come loro un giorno. Sto lavorando duramente per realizzare i miei progetti e ci credo sempre, nonostante tutte le difficoltà e gli ostacoli che ho affrontato.

Quanto c’è di Alessio in Marlon e viceversa?

C’è il mio lato più carismatico in Marlon, senza peli sulla lingua, Alessio lo faccio conoscere a poche persone, si contano su tre dita.

Che rapporto hai con i Social? Credi siano effettivamente un trampolino di lancio per i giovani, od, al contrario, che diano l’illusione che tutti possano farcela?

Io, come tutti i ragazzi della mia generazione, uso tantissimo i Social e sfrutto le varie piattaforme anche per lavoro. Secondo me si, danno l’illusione che un progetto mediocre non costruito come si deve possa sfondare e da qui tanti fenomeni trash, che distolgono l’attenzione da artisti che meritano visibilità, però è il gioco, il giusto compromesso è la chiave.
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Per la realizzazione di un brano, parti dalle sonorità e le arricchisci con il testo, o crei prima il testo e successivamente vai alla ricerca del giusto un tappeto sonoro?

Di solito canticchio delle melodie con parole in una lingua che non esiste mista a spagnolo ed italiano per trovare una melodia che mi soddisfi e da lì cerco di scrivere le parole adatte sulla metrica della melodia che trovo sul beat.

Quali sono i messaggi principali che vorresti trasmettere con la tua musica?

Che non servono raccomandazioni per farcela, chiamo tutti i miei fan “famiglia” perché lo sono, senza di loro non sarei niente.

Parteciperesti mai ad un Talent?

No, li trovo spenti, io sono una persona molto creativa ed un po’ solitaria, non mi piace l’approccio da talent. Io preferisco lavorare ancora di più fino a quando non sarà il mio momento.

Tre aggettivi per descrivere Marlon e la sua musica

Marlon è Determinato, Rinato e Testardo.

La sua/mia musica è Innovativa, Ballabile, Non per tutti (anche se non è un aggettivo) (ride).

Sogni nel cassetto?

Essere chiamato in un remix di una canzone che sta sfondando in tutto il mondo dai miei artisti preferiti e suonarci in tutto il mondo, vedendo persone divertirsi e stare bene in ogni lingua del pianeta.

Ultima domanda: hai già in mente progetti per il futuro, nuovi brani, o perché no, un album?

Con tutto il mio team sto lavorando per rendere il mio progetto molto solido e poi affacciarci ad un mercato globale con il Reggaeton. Uscirà tantissima musica in questi mesi e spero che vi piacerà!

 

Si ringraziano Marlon e, come sempre, l’Ufficio Stampa Music & Media Press.

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