King Lebo: “La musica è la mia salvezza, il mio obbiettivo, la mia coscienza, il mio sfogo e la mia soddisfazione più grande”

Venerdì 20 Novembre è uscito su tutte le piattaforme digitali “Una dose di felicità“, il nuovo singolo di King Lebo di cui vi abbiamo parlato qui.

Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con l’artista; di seguito, quanto ci ha raccontato.

King Lebo – Intervista.

Ciao Massimo, benvenuto su Musica In Contatto e grazie per questa chiacchierata. E’ appena uscito “Una dose di felicità”, il tuo nuovo singolo. Ci racconti com’è nato?

Ciao, grazie a voi! Si, certo: il singolo é nato in un momento difficile, in cui stavo cercando me stesso e naturalmente anche la felicità, che in questo periodo é ancora più lontana del dovuto a causa della pandemia che ci sta logorando l’anima. Ho scelto di dare alla felicità un’immagine femminile, perché l’ho scritta in un periodo durante il quale mi sentivo anche molto solo.

Hai dichiarato che, spesso, ricerchi nei testi che scrivi ciò che ti manca nella vita; quanto è importante la musica per te, quando ti sei avvicinato alla scrittura e quanto credi possa influenzare la società?

Si, in effetti spesso cerco di colmare i miei vuoti con la musica ed allo stesso tempo spero che faccia altrettanto con altre persone. La musica é la mia salvezza, il mio obbiettivo, la mia coscienza, il mio sfogo e la mia soddisfazione più grande. Senza di lei probabilmente non sarei qui ora. Ho iniziato con la scrittura circa 10 anni fa, per caso, su una base di YouTube. Successivamente ho rappato quello che ho scritto in modo molto grezzo, al bar, con degli amici che sono rimasti sorpresi; infatti, da lì in poi, abbiamo formato un gruppo, la “psicolabel” ormai sciolto da anni. Lavoravamo in un piccolo studio di registrazione che ancora oggi è a casa mia. Successivamente ho avuto l’onore di conoscere Max Kleinschmidt e subito dopo anche Gianvito Vizzi, i due fondatori della Cosmophonix Production, che mi hanno aperto le porte ed anche la mente. Ormai viviamo in un mondo in cui la musica é già stata assimilata, quindi l’unico modo per capire la sua vera efficienza, secondo me, è provare ad eliminarla per un periodo e vedere le persone come reagiscono senza, ma sarebbe un vero e proprio disastro (ride).

Quali sono i messaggi che vorresti trasmettere con la tua musica?

Sai, io più che lanciare dei messaggi vorrei avere un confronto e magari avere la possibilità di aiutare, per quanto possibile, le persone che mi ascoltano e sono nella mia stessa situazione. La musica per me é anche lo specchio nel quale ti puoi vedere veramente dentro, ma solo se fatta con il cuore e senza copiare la moda.

Quanto c’è di Massimo in King Lebo e viceversa?

Il bello é che non c’é alcuna differenza. Io voglio rimanere puro come artista ed anche come persona. È una qualità che pochi riescono a mantenere.

C’è qualche artista a cui ti ispiri? E con chi ti piacerebbe duettare in futuro?

Sinceramente poca roba, perché come ho già detto voglio rimanere puro e cercare di rimanere me stesso il più possibile. Non voglio limiti nel fare la “mia” musica. Sono cresciuto però ascoltando Eminem, Kanye West i Club Dogo e Fabri Fibra ed ora anche Salmo non mi dispiace. Comunque ho imparato più cose da chi ha vissuto la magia della musica insieme a me e quindi dal confronto.

Per la realizzazione di un brano, parti dalle sonorità e le arricchisci con il testo, o crei prima il testo e successivamente vai alla ricerca del giusto un tappeto sonoro?

Fino ad ora ho scelto prima il beat della scrittura, ma è sempre stato in base a come ci riuscivo a stare su con l’improvvisazione ed al concetto che volevo o mi sentivo di esprimere.

Cosa pensi dell’attuale scena italiana?

Ma, che dire…Secondo me c’é troppo business per una cosa così pura come la musica e poi quasi tutti parlano sempre delle stesse cose, non cercano di variare a livello di concetti e contenuti.

Parteciperesti mai ad un Talent?

Devo ammettere che ci ho pensato. Forse é ancora presto, o forse non é la strada giusta per me. Valuterò dopo aver terminato il disco.

Che rapporto hai con i Social? Credi possano effettivamente aiutare i giovani artisti a farsi conoscere od, al contrario, dal loro l’illusione che tutti possano farcela?

Bè, io non sono un tipo molto social, se lo faccio é solamente per la musica visto che l’immagine é importante. Non credo sia un’illusione sentirsi importanti per degli obbiettivi raggiunti; per la fama purtroppo non c’é garanzia, ma il successo ti fa stare sicuramente meglio con te stesso. Dipende da quello che uno cerca veramente.

Tre aggettivi per descrivere King Lebo e la sua musica.

Forte, appassionata, emozionante.

Sogni nel cassetto?

Il mio sogno nel cassetto é arrivare, un giorno, a quante più persone possibili, magari con dei live per poter dire loro la mia. E poi bè, trovare e stare con persone che mi facciano stare veramente bene.

Hai già in mente progetti per il futuro?

Si, certo; sto pianificando un disco con Cosmophonix Production, inizierò a lavorarci nel 2021, quindi, se mi vedrete un pelo assente dal punto di vista musicale é perché sono dentro a qualcosa di più grande!

 

Si ringraziano King Lebo e, come sempre, l’Ufficio Stampa Music & Media Press.

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