Dylan: “La musica che lascia veramente il segno è quella che fa emozionare e riflettere”

Ieri abbiamo avuto il piacere di intervistare Dylan, ex concorrente di X Factor Italia 2020 che, come anticipato in questo articolo, ha recentemente pubblicato “Non mi basta“, il suo nuovo singolo, accompagnato dal videoclip ufficiale (ne abbiamo parlato qui).

Di seguito, quanto ci ha raccontato.

Dylan – Intervista.

Ciao Dylan, benvenuto su Musica In Contatto e grazie per questa chiacchierata. Arrivi dall’esperienza di X Factor Italia 2020, ci racconti com’è andata e cosa ti porti dentro di quei giorni?

Ciao, grazie a voi! È stato fantastico, come prima cosa ho fatto un sacco di amicizie nuove e con molti mi sto sentendo e scrivendo ancora adesso. Ricordo la grinta e la passione di tutti quei ragazzi. Condividevamo e condividiamo lo stesso sogno e le stesse emozioni. È stato un onore stare davanti ai giudici, quasi non mi ricordo nulla per l’adrenalina che provavo in quel momento. Quando ho sentito “4 si”, mi stavano per cedere le gambe e non credevo fosse vero. In quel momento non ho creduto impossibile poter arrivare ai Live, anche se all’inizio non credevo neanche di passare alle Audizioni. Non rimpiango nulla, doveva andare così e ne sono felice e fiero.

Pensi che i Talent siano un punto di arrivo, o, piuttosto, il punto di partenza, una vetrina importante per farsi conoscere ai più e farsi apprezzare con impegno, dedizione e passione?

Penso che siano “la via facile per il successo”. Hanno un potere incredibile, ma è un po’ una lama a doppio taglio.
Possono farti capire se sei adatto a questo mestiere di “artista”, portarti dalle stalle alle stelle, farti conoscere come persona e musicista. Ma possono anche distruggerti. Possono, purtroppo, anche farti abbandonare i tuoi sogni. Bisogna stare attenti, dare il massimo e restare nell’ordine di idee che potrebbe andare benissimo, ma anche malissimo.

Hai appena pubblicato “Non mi basta”, il tuo nuovo emozionante singolo che parla di una relazione giunta ormai al capolinea. Nel brano si denota la tua urgenza espressiva, oltre che al tuo indiscusso talento. Com’è nata la canzone e che effetto ti fa cantarla?

Il pezzo parla delle emozioni che ho provato a seguito di una separazione con una ragazza. è nato pochi giorni dopo, soprattutto per il bisogno che sentivo di sfogarmi. Ci ho messo giorni a realizzare, non capivo cosa avessi fatto di male, non capivo perché lei, che mi aveva sempre dimostrato di essere presente e di volermi, tutto d’un tratto non mi volesse più. “Sono caduto a terra come vetro”, così inizia la canzone ed è esattamente così che mi sono sentito. Ricantarla mi riporta un po’ in quel periodo, ma non mi rattrista più, ora sono andato avanti.

Che messaggi vuoi trasmettere con la tua musica?

Amore ed emozione. Per me la musica che lascia veramente un segno non è tanto il “tormentone estivo”, ma una canzone che ti faccia emozionare e pensare. Cerco di seguire questa filosofia nei miei pezzi.

Che rapporto hai con i Social? Credi possano effettivamente aiutare i giovani artisti a farsi conoscere od, al contrario, dal loro l’illusione che tutti possano farcela?

Non li utilizzo tanto come dovrei. Il mio obiettivo è, bene o male, diventare un personaggio pubblico, quindi anche di alimentare e stare accanto alle persone che mi seguono. Mi sto impegnando, ma ho sempre fatto fatica in quel lato. Comunque li considero essenziali al giorno d’oggi per ogni tipo di artista!

Per la realizzazione di un brano, parti dalle sonorità e le arricchisci con il testo, o crei prima il testo e successivamente vai alla ricerca del giusto un tappeto sonoro?

La maggior parte delle volte inizio a comporre sul pianoforte. Se la melodia mi convince, comincio a canticchiarci sopra con parole pressoché inventate, registrandomi (mi faccio un po’ ridere quando mi riascolto, ride). Se il tutto mi piace e la trovo una bozza forte, ci scrivo sopra.

Dalla tua biografia si legge che ti ispiri a grandi nomi della musica italiana ed internazionale, come Ultimo e Lewis Capaldi. C’è qualche altro artista che ascolti frequentemente e con chi ti piacerebbe duettare in futuro?

Uno dei miei obiettivi, spero non troppo lontani, è di ottenere un feat. con Random. L’ho conosciuto poco dopo l’uscita di “Chiasso” e da allora lo seguo proprio come un vero fan. Sarebbe un sogno salire sul palco con lui, un giorno.

Tre aggettivi per descrivere Dylan e la sua musica.

Solare, gentile e strano.

Sogni nel cassetto?

Andare nello spazio

Hai già in mente progetti per il futuro?

Migliorare tecnicamente e migliorare la presenza su un palco. Scrivere, scrivere e scrivere. Il mio progetto è cercare di diventare un artista affermato. Voglio far sentire la mia musica. E, cosa che ripeto sempre, voglio vivere di musica. Questo è il mio progetto.

 

Si ringraziano Dylan e, come sempre, l’Ufficio Stampa Music & Media Press.

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