Nevì: “Sono un giovane sognatore, un ragazzo con la testa di un uomo ed il cuore di un bambino”

Ieri abbiamo avuto il piacere di intervistare il giovane cantautore italiano Nevì, di cui vi avevamo già parlato qui, in occasione dell’uscita di “Parole“. Pochi giorni fa, l’artista è tornato nei digital stores con “Voglia Di Vivere“, il suo nuovo singolo, accompagnato dal videoclip ufficiale, diretto da Marco Dodisi, visibile qui. Un brano molto emozionante, che riconferma l’artista come uno dei giovani cantautori più promettenti del nuovo panorama musicale nazionale.

Di seguito, quanto ci ha raccontato.

Nevì – Intervista.

Ciao e grazie per questa chiacchierata. Chi è Nevì? Quando ti sei avvicinato ufficialmente alla musica e dove nasce la tua passione per la scrittura?

Ciao ragazzi, grazie a voi! Nevì è un giovane sognatore, un ragazzo con la testa di un uomo ed il cuore di un bambino.
Mi sono ufficialmente avvicinato al mondo musicale nel 2018, quando tutto era diventato insostenibile e sentivo il bisogno di buttare fuori un po’ di quelle emozioni e paure che mi logoravano dentro. Sono cresciuto con la musica, ho sempre amato sin da piccolo tutti i generi musicali, dalla musica classica al rap, anche se ho sempre prediletto il cantautorato italiano. Alla scrittura, invece, mi sono realmente approcciato circa 7 anni fa, quando per cause non pervenute mi si sono paralizzate le gambe da un giorno all’altro e nessun dottore riusciva a darmi risposte o spiegazioni. Tutt’ora non so precisamente cosa mi sia successo, quel che so con certezza è che quel momento ha cambiato per sempre me e la mia vita. Sono sempre stato un ragazzo un po’ particolare, ero sempre quello che si doveva distinguere dalla massa, quello diverso che cercava in tutti i modi di essere apprezzato. In quel momento, però, tutto mi è crollato addosso, per la prima volta ho visto la morte in faccia, per la prima ho capito di non essere un super uomo, ma di essere anche io vulnerabile. Nessun dottore sapeva darmi delle risposte ed io ho pensato che avrei potuto morire da un momento all’altro. In quel momento mi sono sentito solo per la prima volta, i miei amici mi avevano lasciato solo, l’unica mia consolazione era la mia ragazza che al contrario mi è sempre stata vicina durante questo mio doloroso vissuto, però visto che nessuno riusciva a darmi delle risposte, ho sentito il bisogno di trovare un senso a tutto quello che stavo vivendo e così mi sono avvicinato molto alla lettura, ho studiato molto Psicologia, per capire meglio come funzionasse il nostro modo di pensare e di interagire con le altre persone, ho studiato Filosofia, per capire come funzionassero le cose intorno a noi ed infine ho studiato Fisica per comprendere i meccanismi reali dell’esistenza. Questo mio percorso e queste mie esperienze mi hanno portato inesorabilmente ad avvicinarmi alla scrittura ed a scoprire così un talento nascosto che avevo seppellito durante la mia crescita.

Il primo singolo “Parole” hai deciso di pubblicarlo durante il lockdown. Come mai questa scelta? Ti aspettavi questo grande riscontro dal pubblico?

In realtà il singolo “Parole” sarebbe dovuto uscire molto tempo prima, purtroppo a causa di varie vicissitudini la realizzazione del brano ha avuto dei ritardi e quando tutto è stato chiuso, anche se il brano non era ancora del tutto finito, ho deciso di pubblicarlo, per cercare di dare un po’ di forza ai miei ascoltatori che in quel periodo stavano vivendo un momento molto delicato. La canzone parla proprio delle difficoltà che la vita inaspettatamente ci porta ad affrontare, ma invita comunque a non mollare mai. Questo è il motivo per cui ho deciso di pubblicarla durante il lockdown, nella speranza di riuscire a dare un po’ di forza a chi in quel momento si sentiva a pezzi.
– Per quanto riguarda il riscontro è vero che ho ricevuto davvero tanti messaggi, tanti complimenti e tante soddisfazioni ma comunque non è ancora abbastanza, i risultati ottenuti sono ancora molto bassi rispetto alle mie aspirazioni, alle mie aspettative, spero un giorno di riuscire a far riconoscere il mio talento e a poter davvero arrivare al cuore di tutti gli italiani.

Pochi giorni fa è uscito “Voglia Di Vivere”, il tuo ultimo brano, accompagnato dal videoclip ufficiale. Una tematica molto delicata quella che hai trattato legata alla tua storia. Che cos’è per te la voglia di vivere? Che valore ha al momento la tua vita? Come sta andando il singolo?

Come ho già detto, la vita spesso mi ha fatto lo sgambetto, spesso mi ha lasciato letteralmente a terra, senza la possibilità di muovermi, di reagire, di camminare. Ciò nonostante, ho sempre ritrovato la forza di rialzarmi da ogni caduta, per questo motivo voglio riuscire ad arrivare al cuore di tante persone, per poter essere quel bastone che le possa aiutare a rialzarsi dopo le loro cadute. Sono sempre stato un ragazzo piuttosto sensibile, ma ogni volta che cadevo riuscivo a rendermi conto che la vita era molto più di quello che siamo solitamente abituati a vedere. Da quando nasciamo portiamo addosso il peso della società, cresciamo attorniati da regole che ci obbligano ad essere ciò che non siamo, che ci obbligano ad essere dei burattini. Cresciamo con l’idea di dover studiare per trovare un lavoro e di dover lavorare per poter mangiare. Non esiste altro per noi, anche gli studi che ci fanno fare sono studi che ci portano poi allo scopo di lavorare e non sono studi che ci portano invece a riflettere. Ovviamente gestire una testa pensante è più complesso che gestire migliaia di teste non pensanti, ed è proprio per questo che se pensi in modo diverso dalla massa o dal pensiero comune, tendi a essere emarginato. Purtroppo non ci insegnano ad essere uomini ma ci insegnano ad essere macchine, per questo spesso viviamo senza nemmeno chiederci “Chi sono? Cos’è un uomo?”, viviamo attaccati al cellulare come automi e questo ci porta a non renderci conto del nostro potenziale, delle nostre capacità, ci porta a deprimerci e a perdere la “Voglia Di Vivere”. Per me voglia di vivere significa non lasciarsi schiacciare da tutto questo, non lasciarsi travolgere dalle difficoltà quotidiane che la vita ci riserva, non lasciarsi travolgere dalle responsabilità, significa adattarsi alla società, a ciò che essa ci impone ma senza lasciarsi dominare, significa cercare di trovare un senso alla nostra esistenza e ricercare sempre la luce in fondo all’oscurità. Questo per me significa vivere realmente e non “sopravvivere” come invece siamo abituati a fare giornalmente, questo per me significa aver “Voglia Di Vivere”. Per quanto riguarda la mia vita al momento, purtroppo sono avvolto proprio da queste problematiche, sono travolto dal peso di dover trovare un lavoro per poter sopravvivere e per poter portare avanti un sogno, perché in un Paese come il nostro il talento vale meno di zero, per andare avanti in questo Paese servono solo le conoscenze giuste e per quelli come me, venuti dal nulla, riuscire a farsi anche solo valutare è davvero difficile, perciò se dovessi definire la mia situazione odierna la definirei sicuramente incompleta, in bilico e complicata. Il nuovo singolo comunque sta andando discretamente, ma come ho già detto, questo purtroppo non basta.

Sbirciando sui tuoi Social, scopriamo che hai anche rilasciato un libro dal titolo “Il pensatore”. Perché una persona dovrebbe scegliere il libro di Nevì? Vuoi presentarcelo brevemente?

“Il Pensatore” è un romanzo filosofico, tratta dell’essenza della vita di ognuno di noi attraverso la storia di quest’uomo a cui ho deciso volontariamente di non dare un nome perché non voglio impersonificare il personaggio, ma voglio lanciare il messaggio che quel protagonista è una parte di ogni di noi. Il libro tratta infatti delle tappe più importanti della vita di un uomo e si divide in due parti da 4 capitoli ciascuna. I primi quattro capitoli raccontano i valori principali di ognuno di noi e sono: “Il mio Io”, “La Pazzia”, “L’Amore” e “L’Amicizia”, gli altri quattro capitoli invece rappresentano il percorso evolutivo di ognuno di noi e sono: “Il Fato”, “La Conoscenza”, “L’Evoluzione” e per finire “Il compimento o raggiungimento dell’essenza”. L’intento del mio libro è di invitare il lettore a riflettere sulla sua vita e sul suo percorso personale per arrivare infine alla consapevolezza di sé e delle sue capacità. Secondo me una persona dovrebbe comprare il mio libro non tanto per il piacere di svagarsi quanto per la curiosità di confrontare la sua vita con quella del “Pensatore”.

Prossimi progetti in vista? Stai lavorando ad un album, oppure al momento dobbiamo aspettarci altri singoli?

Per quanto riguarda progetti futuri purtroppo, essendo un artista emergente, vivo più di speranze che di progetti. Quello che posso dire è che lavoro tutti i giorni per riuscire a farmi conoscere da più persone possibili. Perciò al momento sto lavorando sull’uscita di un paio di singoli sperando che qualcuno decida di aiutarmi a realizzare i miei progetti, magari con un contratto discografico. Sicuramente mi piacerebbe finalmente riuscire a chiudere il mio primo album, ma prima devo trovare qualcuno che creda in me, nei miei sogni e nelle mie capacità.

 

Si ringraziano Nevì e, come sempre, l’Ufficio Stampa di Andrea Scirè.

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