SUPERFLUUUO: “Con la nostra musica vorremmo portare l’ascoltatore nel mondo e nell’immaginario che preferisce”
Ieri abbiamo intervistato i SUPERFLUUUO, band composta da Edoardo Castoni, Giovanni Calaudi e Teodoro Giambanco di cui vi abbiamo parlato qui, in occasione dell’uscita di “Super-ep“, il loro disco d’esordio.
Da pochi giorni i SUPERFLUUUO hanno pubblicato “Cortile“, il loro nuovo singolo, accompagnato dal videoclip ufficiale, visibile qui, diretto da Giovanni Calaudi.
SUPERFLUUUO – Intervista.
Ciao ragazzi e grazie per questa chiacchierata! Il progetto SUPERFLUUUO si fa subito notare per una creatività veramente sconfinata, che da poco è sbarcata anche su YouTube, con il video di “Cortile”, che a me sembra un sogno, o un viaggio: cosa è per voi?
Il video di “Cortile” è la rappresentazione visiva di una storia che avevamo in testa, è il racconto di un bambino attraverso il suo stesso cordone ombelicale, dove cade, si perde e poi ritorna, un po’ come la vita: il cui punto d’arrivo alla fine è uguale a quello di partenza.
Il singolo “Cortile” arriva dopo la pubblicazione del debut EP “Super-EP”, che insieme al debut single “Formiche” ha dato il via al progetto. Chi eravate prima di essere SUPERFLUUUO?
Nell’esatto momento prima di essere i SUPERFLUUUO eravamo quattro mani e delle corde vocali stonate davanti ad uno schermo ed una tastiera giocattolo che hanno messo superficialmente insieme degli accordi che stavano bene insieme, a cui si sono aggiunte illustrazioni che stavano bene con gli accordi che stavano bene insieme.
Tre canzoni simboliche che stanno influenzando questa prima parte della vostra avventura musicale insieme e che senza le quali i SUPERFLUUUO non sarebbero tali.
“The Pot Head Pixies” dei Gong
“La Banda Dei Ranocchi” de Le Mele Verdi
“I Like to Stay Home” di R. Stevie Moore
Come definireste il mondo nel quale volete trascinare l’ascoltatore con la vostra musica?
Quello che, forse, ci vediamo noi è la possibilità di andare a far visita a un mondo dimenticato che ciascuno di noi ha da qualche parte, sarebbe bello però che ognuno potesse mettersi in testa il mondo e l’immaginario che preferisce e andargli a far visita senza dover essere noi a suggerirglielo.
Ultima domanda: cosa dobbiamo aspettarci da voi nei prossimi mesi?
Aspettare di avere aspettative, mentre anche noi aspettiamo che l’aspettativa si manifesti.
Si ringraziano i SUPERFLUUUO e, come sempre, l’Ufficio Stampa Astarte.
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