Raja: “Naufrago è il simbolo di una rinascita”

Domani, giovedì 18 Giugno, uscirà in tutti gli store digitali “Naufrago”, il debut album di Raja, nome d’arte di Raja Scudella, artista di cui vi abbiamo parlato qui in occasione della sua collaborazione con ElleBlack e Notjerk sul brano “Hangover Vibes“.

All’interno del disco, totalmente autoprodotto in home studio, sono presenti 12 tracce, di cui 4 già pubblicate.

Poco fa abbiamo avuto il piacere di intervistare il giovane artista, che ci ha raccontato il suo nuovo progetto.

Raja – Intervista.

Ciao Raja! Domani uscirà il tuo debut album, “Naufrago”, che arriva dopo la pubblicazione di alcuni singoli ed una gavetta fatta di scrittura, chitarra e live con la band di cui facevi parte. Come nasce questo disco e da dove hai tratto ispirazione?

Ciao! “Naufrago” è il simbolo di una rinascita, la musica ci distacca dalla realtà, ci permette di osservare tutto da lontano e capirne il senso, come per Robinson Crusoe, penso che naufragare sia l’unico modo per salvarsi e ricominciare da capo, consci di dove si stia andando e portare il mondo che si è riusciti a costruire da se, alla gente. Ho tratto ispirazione da vari generi, tra cui l’electro-pop, il pop-rock, il folk, il cantautorato ed il rap.

Il disco contiene 12 tracce, raccontacene qualcuna.

La title track “Naufrago” ed i già pubblicati “Montagne” e “Prigioniero dei sogni“, sono i pezzi più vecchi e rappresentano riflessioni appartenenti ad un ragazzo introverso, meno sicuro del mondo e che con la musica riesce a rifugiarsi e ad esprimersi al meglio. “Piccola Goccia” ha un tema particolare che scoprirete domani ascoltandola; a mio parere è uno dei pezzi più misteriosi dell’album e con sonorità più particolari. “Tequila e Carpe Diem” è pensato come un pezzo estivo, ma rimane comunque un alone di riflessione sul cogliere il momento, vivere anche quel lato dell’amore che ci rende ingenui e spensierati. “Difficile Dimenticarti” rappresenta un passaggio dai pezzi precedenti a “Naufrago”, uno dei più allegri e romantici, insieme a “Sei Tu“, ma che parla comunque di amicizia, senza alludere a qualcosa di più, perché a volte è “l’unica cosa che ci manca…”. Per concludere, senza citarli tutti, c’è “Filo Sottile”, ispirato da una mia cara amica, che ritengo essere il pezzo simbolo della quarantena e dell’amore a distanza, con cui ho sempre avuto a che fare, ma che in questo periodo di isolamento forzato è diventato, anche per coloro non abituati, un motivo di litigio e di sofferenza.

Nell’album ci sono 3 featuring, ce ne parli?

Certo! Per quanto riguarda le collaborazioni non ho avuto dubbi su chi scegliere ed onestamente, anche viste le loro reazioni alla proposta, penso di aver centrato anche i brani ed il genere in cui si sarebbero distinti maggiormente, indipendentemente da quello che fanno di solito.
ElleBlack, con ho già collaborato su  “Hangover Vibes”, brano in cui abbiamo sperimentato molto, si muove tra il genere rap e trap, ma ultimamente spazia anche verso nuove influenze. A dirla tutta lo considero più un poeta, capace di prendere ispirazione da numerose fonti, artistiche e non. In “Serenità Apparente” rappresenta l’impeto che si nasconde dietro alla calma e la pacatezza dell’artista.
Ferrù, a differenza di molti rapper mantiene una sua identità e riesce ad arrivare con melodie orecchiabili e testi veramente significativi, anche in un sound old-school. Volevo sentirlo in un brano completamente acustico, non piano ma solo chitarre e sono contento di averlo scelto. In “Farfalle” cercavo la leggerezza e la bellezza delle sue strofe, che dietro a colori accesi e movimenti intriganti, mostrano un mondo di parole e metafore.
Greco (Gianfranco Greco) è una collaborazione strumentale, ma presto spero di averlo in una canora. È il mio più fedele compagno musicale, con cui ho condiviso molto del mio lato artistico e personale, ma non voglio anticipare niente di questo artista che presto farà conoscere la sua musica. In “Montagne Solo Piano”? Solo un assaggio.

Ultima domanda: cosa vuoi trasmettere con la tua musica?

Il mio obiettivo è quello di poter fare conoscere quello che provo mentre suono, mentre sperimento sia a livello vocale che strumentale. Vorrei dare un vero senso al concetto di fare musica, che non si limiti a un prodotto commerciale e qualitativamente perfetto, ma mostrare la crescita di un ragazzo che attraverso la propria volontà e i propri strumenti si approccia al mondo della musica.

 

Si ringrazia Raja per la chiacchierata e per la collaborazione.

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