Haiducii: “Il mondo gira e con lui, anche la musica. I nomi si studiano a scuola e gli idoli nascono dai nostri cuori”

Pic by Marika Ramunno

Ieri abbiamo avuto il piacere di intervistare Haiducii che, come anticipato in questo articolo, ha da poco pubblicato “Respira“, il suo nuovo singolo, accompagnato dal videoclip ufficiale visibile qui.

La Regina indiscussa della Dance di inizio millennio, che con la sua voce e la sua presenza scenica ha accompagnato un’intera generazione di giovani e giovanissimi, torna con questo brano intimista e delicato, che mette in luce la sua versatilità.

Haiducii – Intervista.

Ciao Paula e grazie per questa chiacchierata. E’ uscito da pochi giorni “Respira”, il tuo nuovo singolo. Ci racconti da dov’è nata l’idea?

Ciao ragazzi! Sento già una bella energia in questa intervista, sono felice di chiacchierare con te, con voi. Non mi piace fare copia/incolla nella mia vita, così anche con le mie interviste. Ogni volta rispondo come se fosse la prima volta. Io sono Paula Monica Mitrache, meglio conosciuta come Haiducii. I brani possono nascere in un minuto o rimanere chiusi nel cassetto per tanti anni. “Respira” è un brano nato per “respirare” amori eterni, puri e senza limite di tempo e di distanze. Facile andare d’accordo quando hai gli stessi principi di vita. Nasce dalla purezza, dalla semplicità, dalla voglia di fare musica per chi vibra come noi.

Il brano è stato scritto da Luca Laruccia e Paola Monica Mitrache, com’è nata la vostra collaborazione?

Haiducii e Luca “Radiosuoff” Laruccia si sono incontrati un bel giorno mentre facevamo parte di una giuria musicale e da lì è nato il feeling per la musica. In tre giorni è nata l’idea il testo e poi Luca è rimasto chiuso in studio per fare l’arrangiamento e la produzione. C’è stata subito una sinergia pulita, credo che si percepisca dal brano, nel testo e nel video.

Tu sei stata la regina indiscussa della Dance dei primi anni 2000 con “Dragos Tea Din Tei”; nelle tue precedenti interviste ho letto che è stato il tuo discografico, Giancarlo Meo, a convincerti nel pubblicarla. Ti aspettavi un successo di tale portata e, ad oggi, cosa ti porti dietro di quella esperienza?

Adesso mentre rispondo alle domande sto sorvolando la Sardegna. Sono tra il sole e le nuvole. Sono felice di rispondere da qui, sono un indiscussa sognatrice, però ricordiamoci che anche i sogni si fermano all’alba e così è stato anche per me con “Dragos Tea Din Tei”. Ho ascoltato quasi sempre Giancarlo, ma non mi immaginavo assolutamente nulla di tutto questo. Meglio così, mi è andata bene. Ascoltate i vostri discografici, magari succede ancora!

Come e quanto credi sia cambiato il panorama musicale italiano ed internazionale da quel periodo ad oggi?

La musica è come una piuma, vola sempre, una volta che si allontana da chi l’ha scritta, cambia la direzione in funzione delle nuvole che incontra, della luce che illumina la sua via. La musica è anche il risultato della vita quotidiana di una società, dei suoi cambiamenti e problematiche. Il romanticismo appartiene ad un periodo semplice, dove la tecnologia era un puntino nella nostra vita. Sicuramente la musica sarà sempre bellissima, dipende da chi la ascolta..Il mondo gira ed insieme a lui anche la nostra musica ed i nostri pensieri.

Quali sono, se ci sono, i tuoi punti di riferimento musicali? E quali artisti consiglieresti di ascoltare a chi sta leggendo questa intervista?

Ho sempre avuto un mentore nella mia vita, mi è sempre piaciuto fidarmi del prossimo, credere nel mio istinto. Credo che ognuno di noi dovrebbe chiudere gli occhi, ascoltare il proprio respiro, desiderio, istinto musicale. Ho sempre amato grandi come George Benson, Al Jarreau. Io amo il jazz, ascolto musica classica per poi saltare dalla consolle a ritmo della musica dance. I nomi si studiano a scuola e gli idoli nascono dai nostri cuori.

Questo drammatico periodo di emergenza sanitaria che ha stravolto tutto il mondo, è stato per alcuni tuoi colleghi fonte di ispirazione, mentre, per altri, ha rappresentato un vero e proprio blocco creativo. Tu come l’hai vissuto sotto questo aspetto?

La mia fortuna è stata di essere rimasta bloccata nel paradiso, in Sardegna. Terra di forte ispirazione come la Puglia. Era il periodo nel quale la natura si risvegliava, senza il contributo negativo dell’essere umano. Si è vista la differenza quando abbiamo avuto la possibilità di uscire di casa. Tutto era più bello, bello come non l’avevamo mai visto. Mi riferisco alla Madre Terra. Poi, dove c’erano artisti, si sentiva la loro anima: chi cantava dai balconi, chi dai cortili, chi dipingeva sulle lenzuola insieme ai figli scritte di pace. Ricorderò sempre i video, le interviste, ma anche tanti testi e brani scritti in quel periodo. Come ricorderò con tanto affetto ed amore lo sguardo della gente disperata e bisognosa. Essere volontaria per l’associazione “Libere Energie” che si occupa delle famiglie e dei senzatetto, mi ha reso una persona felice: ogni volta che tornavo a casa dopo il mio turno, radiavo di felicità. Lo scambio senza parole tra gli esseri umani, vale più di un romanzo d’amore letto ad alta voce. La vita è fonte di ispirazione, questa è la mia verità.

Vivi e lavori in Italia da moltissimi anni, trovi ci sia differenza nel modo di concepire la musica tra l’Italia e la Romania, tuo Paese natale?

Vivo in Italia da tantissimi anni, anzi ti svelo un segreto: vivo da più anni in Italia che in Romania, ma non dimentichiamo che sono una romena doc. In ogni brano di questo mondo, si sentono le proprie radici. Dovrei parlarti della Romania per raccontarti le differenze. Io sento musicisti liberi con tanta voglia di realizzare i propri sogni, anche perché nel loro DNA c’era una chiusura del regime vissuto dai loro genitori, se non da loro in prima persona. La musica romena è molto bella, l’italiana ti fa sognare.

Hai raggiunto traguardi strabilianti, ma, ad oggi, quali sono i sogni nel cassetto di Paula e di Haiducii?

Il mio sogno più grande è un mondo unito, con più amore, umiltà, genitori felici, nonni sani che insegnano cos’è la vita ai propri nipoti. “Respira” vuol dire anche questo, avere la voglia di ascoltare tanto.

Qual è il tuo rapporto con i Social? Credi che nel 2020 possano essere realmente un trampolino di lancio per i giovani artisti o che diano l’idea illusoria e distorta che tutti possano farcela? E come gestisci il rapporto con i tuoi fan?

Chi ti ama ti segue e viceversa. Ogni giorno la vita ci insegna qualcosa, anche la tecnologia fa parte di noi. Chiaro ,la nuova generazione nasce tecnologica con i Social. Come ogni cosa, se viene utilizzata in una maniera corretta e con i giusti principi, può portare novità molto positive nella vita di ognuno di noi. I miei fan sono veramente speciali, colgo l’occasione per salutarli e mandare un grande bacio a tutti loro, grazie per il vostro supporto.

3 aggettivi per descrivere Haiducii e la sua musica

Pura, semplice ed onesta. Mi sento una persona che cerca di vedere ciò che la circonda con la maggior semplicità e purezza possibile.

Quando si potrà tornare a suonare, porterai “Respira” sui palchi? Hai già qualche live in programma?

Respirerò su ogni palco accanto a tutti voi! È un periodo pieno di sorprese, sia per me che per voi. Siamo un team che lavora per realizzare un sogno comune. Ricordiamoci che un artista non è mai solo, dietro di lui c’è tanta gente ché lavora. Per questo dobbiamo rimanere uniti nella bella musica.

Ultima domanda: hai già in mente progetti per il futuro?

Adoro decollare, adoro atterrare con i piedi nudi sulla terra rossa pugliese, abbracciando i suoi ulivi secolari, sentire il loro respiro. La musica non si fermerà mai, gli artisti finché sentiranno il desiderio di respirare arte, scriveranno la storia della loro vita con la loro arte. Progetti per il futuro? sognare scrivendo musica. Ero sicura che mi avreste fatto compagnia la vostra intervista ed è stato proprio così; le domande sono state giuste giuste quanto il volo da Olbia a Bari. Grazie ancora ed un abbraccio grande a tutti voi.

 

Si ringraziano Haiducii e, come sempre, l’Ufficio Stampa REC Media.

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