Jamila: “Voglio lasciare qualcosa alle persone, per far restare qualcosa di mio”

E’ uscito in tutti gli store digitali “La dottrina delle piccole cose” (Frammenta Dischi/Believe Digital), il debut single di Jamila, giovanissima cantautrice toscana, nata da mamma italiana e papà algerino.

Il brano, che ci ha colpiti ed emozionati dal primo ascolto, è stato prodotto da Zibba, che ha curato anche il disco d’esordio della giovane artista, la cui pubblicazione è prevista per il prossimo inverno.

“La dottrina delle piccole cose” una canzone d’amore allo stato puro: Platone articolava il nucleo filosofico di tutto il suo pensiero sulla “Dottrina delle Idee”, Jamila, al posto delle idee sceglie le piccole cose, i piccoli gesti, quelli che accompagnano e che regolano la nostra quotidiana rete di relazioni. Perché una grande storia d’amore non è che una somma di piccole cose.

Jamila – Intervista.

Ciao Jamila, grazie per questa chiacchierata! Jamila è il tuo vero nome, che origini ha?

Mia madre è italiana, mentre mio padre è algerino, siccome volevano un nome che richiamasse le mie origini algerine è stato scelto Jamila, Jamila è un’eroina algerina, una rivoluzionaria che si oppose al imperialismo francese.

Come hai trascorso questo strano e difficile periodo di lockdown e come vedi la situazione dei concerti in questo momento? Quale sarà il primo live che andrai a vedere?

È stato un periodo strano: spento e tantissime altre volte acceso, diciamo che a tutti è andato in maniera abbastanza incontrollabile. Una mattina ti svegliavi ed eri contento di essere per l’ennesimo giorno a casa, non dover interagire con tutte le persone, la tua sociopatia gioiva però poi, nel momento in cui magari volevi riconquistare una dimensione umana con le altre persone, ne soffrivi tanto. Il mio lockdown è stato questo. Soprattutto fai fatica con l’ispirazione. La situazione non è certo della migliore, io stessa sono molto confusa, per quanto riguarda i miei live proprio non saprei. Spero comunque di tornare a suonare questa estate. Il primo concerto a cui vorrei andare è quello di Mannarino.

Proprio durante il lockdown, molti artisti hanno fatto dirette sui Social per alleggerire, per quanto possibile, il periodo ed intrattenere i loro fan. Ne hai seguita qualcuna? Anche tu hai fatto qualcosa in tal senso?

Si, ho visto molte dirette DNB, in realtà ho studiato diverse volte con sotto questi artisti che suonavano, oppure i concerti di musica etnica dei miei insegnanti di musica che vivono in aperta campagna. Io sono stata intervistata da una radio di Fucecchio (FI), ho anche fatto due pezzi in live, con delle amiche; ci siamo sentite cantando e suonando tutte insieme.

Sappiamo che hai appena fatto la Maturità. E’ difficile coinciliare la passione per la musica con lo studio? Continuerai gli studi? Programmi per l’estate?

Si, ho sostenuto l’esame di Maturità; è molto difficile conciliare musica e scuola, anche perché la musica, rispetto agli sport, fa più fatica ad affermarsi come passione rispettata. Scrivere e registrare mi porta via molto tempo e la scuola non mi è mai venuta incontro. Continuerò a studiare, perché oltre alla musica ho tantissimi altri interessi. Mi iscriverò a Scienze Forestali. Questa estate lavorerò e cercherò di fare più cose possibili con la musica; insomma, stiamo registrando e presto ci saranno delle belle novità.

Parteciperesti mai ad un talent?

Non parteciperei mai ad un talent. L’ho fatto in passato, da molto piccola e sono rimasta scottata. Non è il modo in cui desidero mettermi in gioco

Ultima domanda: progetti futuri?

Lavorare e studiare. Riuscire a portare avanti la mia vita nel migliore dei modi, accompagnare il ritmo della musica a quello delle altre cose che faccio. Riuscire a lasciare qualcosa alle persone in maniera tale che, il giorno più lontano possibile, quando avrò smesso di suonare, rimanga qualcosa di mio.

 

Si ringraziano Jamila e, come sempre, l’Ufficio Stampa Astarte.

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