Clio and Maurice: “Tornare a suonare dal vivo è stato magico. Capisci che non esiste alternativa digitale che regga”

Firend” è il nuovo singolo dei Clio and Maurice, di cui vi abbiamo parlato in questo articolo.

Il duo milanese, composto da voce e violino è un progetto atipico, soprattutto per l’Italia, che si prospetta però più interessanti di questo underground ancora poco tracciato.

Ieri ne abbiamo parlato direttamente con loro; di seguito, la nostra intervista.

Clio and Maurice – Intervista.

Ciao ragazzi, grazie mille per l’intervista! Prima domanda, forse un po’ scontata. Clio è Clio Colombo, la voce del duo, ma Maurice? In che modo il nome si collega a Martin Nicastro?

Ciao ragazzi e grazie a voi! Sapevamo sarebbe arrivato questo momento, ahah! Semplicemente volevamo ci fosse un distacco tra la nostra identità quotidiana ed il progetto musicale. La scelta è ricaduta su Maurice sia perché foneticamente simile a Martin, sia come omaggio ad uno dei suoi compositori preferiti, Maurice Ravel.

Trovate mai difficile spiegare quello che fate, magari quando dovete proporvi per un live con una mail? Avete qualche aneddoto interessante?

Descrivere la musica a parole è sempre difficile: per fortuna, quando si cercano date, la parte verbale serve principalmente ad incuriosire chi legge, di modo che poi si metta ad ascoltare i materiali audio. Sì, una volta un locale di Londra ci ha risposto che con voce e violino potevamo giusto fare matrimoni ed eventi aziendali, non certo suonare in un rock club: gli abbiamo risposto che due settimane prima a Berlino avevamo condiviso il palco con un musicista punk e nessuno si è posto alcun problema. Poi il promoter ha ascoltato i brani e ha capito di aver preso un granchio!

Avete gusti musicali simili, oppure vi contaminate a vicenda?

Abbiamo gusti molto simili, ma formazioni musicali diverse. Martin conosce molta più musica classica e sperimentale, Clio conosce meglio repertori soul anni ‘60. E poi in qualche modo queste due cose si fondono quando scriviamo.

Abbiamo visto che avete suonato a Milano, il 25 Giugno al Mare Culturale Urbano e domenica 12 Luglio suonerete al Leoncavallo. Com’è riprendere a suonare dopo questo periodo assurdo che abbiamo vissuto? Che clima c’è per quanto riguarda la musica dal vivo?

La musica dal vivo, almeno, qui a Milano, sta vivendo una crisi profondissima: hanno già chiuso il Circolo Ohibò ed il Serraglio, due locali di riferimento nella città. Qui le cose sono ancora più difficili perché la scena dal vivo di Milano è sempre stata fragile. Per noi, aver suonato il 25 Giugno è stato magico e liberatorio: capisci che non esiste alternativa digitale che regga. E siamo molto felici si tornare live domenica al Leoncavallo!

Veniamo al vostro nuovo singolo: di cosa parla “Friend” e com’è nato? Sbagliamo o state cambiando sonorità?

“Friend” parla della forza e della consapevolezza necessarie per troncare una relazione tossica e del momento in cui capisci che non potrà esistere una seconda opportunità. Sì, “Friend” parte dal desiderio di esplorare altre sfumature emotive e ritmi più accentuati, ma non diremmo che si tratta di un cambiamento di sound vero e proprio.

Ultima domanda: a quando un nuovo album?

Presto!

 

Si ringraziano i Clio and Maurice e, come sempre, l’Ufficio Stampa Conza.

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