Matricola: “Ci sentiamo parte della nostra generazione a tutti gli effetti, anche se talvolta ci poniamo criticamente nei suoi confronti”
Lo scorso 12 Giugno è uscito “L’ottavo giorno della settimana” (Top Records), il nuovo singolo dei Matricola di cui vi abbiamo parlato qui.
In occasione dell’uscita del brano, che anticipa il loro omonimo EP in uscita il 26 Giugno, abbiamo avuto il piacere di intervistarli.
Matricola – Intervista.
Ciao ragazzi! La vostra band si chiama “Matricola”, da cosa deriva la scelta di questo nome?
Quando abbiamo deciso di iniziare a scrivere in italiano abbiamo anche pensato che avremmo dovuto aggiornare il nostro nome, che in precedenza era in inglese. Volevamo qualcosa di semplice ed efficace che non per forza dovesse avere significati profondi conosciuti solo da noi. Una sera di quel periodo in cui ci scervellavamo per trovare un nuovo nome, andammo in un pub in cui andiamo spesso a passare serate tra noi con altri amici e lì e ci rendemmo conto che il nome di quel pub, Matricola, poteva funzionare per quello che stavamo cercando. Questa è la storia del nostro nome!
Il vostro nuovo progetto, “L’ottavo giorno della settimana”, parla della vostra generazione e del senso di confusione che la caratterizza. Da cosa è nata l’idea? Siete osservatori esterni o anche voi vi sentite avvolti da questa atmosfera?
In realtà l’idea non è nata in maniera del tutto volontaria, ma diremmo piuttosto istintiva. Nel senso che ci siamo resi conto, ad un certo punto, che nei brani a cui stavamo lavorando c’erano in larga parte dei grossi temi che potevano secondo noi essere benissimo letti in quella chiave. Inoltre ci siamo tutti trovati concordi nel senso da dare all’intero progetto. Per quanto riguarda la nostra appartenenza generazionale, è chiaro che forse avere un senso critico e di visione consapevole può darci una maggiore coscienza, che è uno strumento fondamentale per vivere ed orientarsi nel mondo, ma ciò non ci esime dal farne parte. Cioè, la consapevolezza può permetterci di scegliere spesso in maniera diversa ed autonoma, ma di certo noi siamo e ci sentiamo parte della nostra generazione a tutti gli effetti, anche se talvolta ci poniamo criticamente nei suoi confronti.
A breve uscirà il vostro nuovo EP. Da quante tracce sarà composto e quali tematiche tratterà?
L’EP completo, che uscirà venerdì 26 Giugno, sarà composto da 4 tracce. In linea generale, le tematiche sono presenti in uguale misura in tutti i brani del progetto. Parla prevalentemente dell’assenza di una direzione chiara e precisa a livello individuale che poi si ripresenta anche a livello collettivo, dove appunto raccontiamo di una presunta unità e chiarezza di intenti che in realtà riteniamo in buona parte solo apparente. L’assenza di una direzione e di progetti comuni, produce smarrimento e confusione. Inoltre c’è anche il tema del rapporto col tempo in costante evoluzione, che non è centrale, ma accompagna quasi tutto il progetto.
Ultima domanda: un gruppo o un cantante che ha influenzato particolarmente il vostro percorso artistico (uno per ciascuno di voi)?
Tommaso (cantante e chitarrista): sono cresciuto ascoltando Springsteen e gli U2 a manetta, poi mi sono fatto una cultura musicale mia, che spazia dal pop punk piu pop al heavy metal piu classico, con tutto ciò che sta in mezzo.
Thomas (bassista): mi sono avvicinato al rock con il punk e pop-punk principalmente anni 90′, ma poi ho spaziato e spazio un po’ ovunque nei sottogeneri del rock’n’roll. Se dovessi indicare un gruppo che mi ha particolarmente influenzato per la scrittura di questo disco, posso dire che i Ministri, mi hanno e ci hanno permesso chiaramente di definire alcuni obbiettivi di scrittura e musica.
Tommaso (chitarrista): mi sono avvicinato alla musica, in particolare al rock’n’roll, quando ero piccolo, durante i viaggi in macchina in cui mio padre mi faceva ascoltare Pink Floyd, Queen e Deep Purple. Poi, crescendo, ho scoperto il punk e l’hard rock, passando per il blues di Clapton ed Hendrix. Se c’è una band che devo indicare come mia preferita, è sicuramente quella dei Guns N’ Roses, sono loro che mi hanno fatto aprire gli occhi e mi hanno fatto venire voglia di mettere su una band.
Davide (batterista): il mio percorso è stato influenzato da gruppi di generi diversi, ma se dovessi indicarne uno in particolare, direi i Black Sabbath.
Si ringraziano i Matricola e, come sempre, l’Ufficio Stampa di Top Records per la collaborazione.
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