Calvino: “Ci piace pensare che la canzone possa seguire regole simili a quelle di un sogno”

Come annunciato in questo articolo, il progetto Calvino è tornato sulle scene con “Saturno“, il suo nuovo singolo.

Ieri abbiamo avuto il piacere di intervistarli; di seguito, quello che ci hanno raccontato.

Calvino – Intervista.

Ciao e grazie per questa chiacchierata. Com’è cambiata Milano da quando te ne sei allontanato, prima di tornare con “Che male c’è“?

Ciao, grazie a voi! La Milano di quando sono usciti “Gli Elefanti” era quella del 2015, in piena ascesa, “liberata”, in fermento da ormai qualche anno. Direi che il confronto con la Milano del 2020 è impietoso, hanno chiuso diversi locali dove abbiamo passato parecchie serate e dove spesso abbiamo suonato. Domanda triste…

C’è qualche aneddoto particolare del percorso di Calvino che non potrai mai dimenticare?

Una sera un amico mi dice: “il sogno della mia vita è registrare in un disco”. Io gli rispondo: “cosa sai fare?”. Lui: “So imitare molto bene il chihuahua nano”. Un talento incredibile, colpo di fulmine. Nei credits del disco “Gli elefanti” trovate infatti: Giulio Fiorito – abbai e guaiti. Una performance di 30 secondi sul finale del brano “Gli astronauti”.

Se proprio dovessimo incastrare Calvino all’interno di un genere musicale, quale sarebbe? Qualche reference in particolare?

Cantautorato Lisergico.

In che senso il progetto Calvino propone un percorso di psicanalisi musicale?

Ci piace pensare che la canzone possa seguire regole simili a quelle di un sogno. I significati si rincorrono e si nascondono, le cose non sono come sembrano e soprattutto per ognuno ci sarà un’interpretazione diversa.

Di cosa parla “Saturno”, il vostro nuovo singolo?

“Saturno” racconta del momento che esiste sospeso tra sonno e veglia, quando la nostra mente è a metà strada tra il mondo interno e quello esterno, in uno spazio sospeso dove può accadere di tutto.

A quando un nuovo album?

Per ora ci stiamo divertendo a mettere un piede dopo l’altro ed a meravigliarci di quello che succede. Vedremo più avanti se sentiremo di aver bisogno di una meta.

Si ringraziano i Calvino e, come sempre, l’Ufficio Stampa Astarte.

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