M¥SS KETA: la Conferenza Stampa su “Il cielo non è un limite”, il suo nuovo EP fuori il 13 Novembre

Pic by Youngpigs

Si è tenuta oggi, martedì 10 Novembre, alle ore 12.00, la Conferenza Stampa in streaming di M¥SS KETA, durante la quale, la regina dei doppelganger ha presentato alla Stampa “Il cielo non è un limite”, il suo nuovo EP in uscita venerdì 13 Novembre.

Il progetto, composta da 7 tracce, è stato anticipato dai singoli “Giovanna Hardcore” e “Due” (il cui beat è costruito sulla base di “Two Times“, hit anni ’90 di Ann Lee).

Di seguito, il resoconto della Conferenza Stampa, con una M¥SS raggiante in collegamento dalla storica Torre Galfa di Milano.

Come è stato per “Carpaccio Ghiacciato” (2017), anche per questo EP abbiamo voluto focalizzarci su un elemento naturale, l’aria e di conseguenza il cielo. Le nostre reference sono state i giochi dell’epoca della Playstation 1, i suoni futuribili e futuristici a cui erano legati questi mondi. Abbiamo visualizzato gli aerei che passano dal cielo visti da un palazzo di vetro ed acciaio come questo grattacielo in cui mi trovo, oppure un cielo visto da un aereo che corre velocissimo ad alta quota. Quei suoni che erano futuristi e futuristici negli anni ‘90.

Credo che ogni volta che si vede uno spazio illimitato fuori, all’esterno, si cerchi di vederlo dentro noi stessi ed è molto una questione di spazio, per questo abbiamo pensato al cielo e poi allo spazio infinito che abbiamo dentro di noi. E’ un EP molto coerente.

Le sonorità sono super sperimentali ed istintive. Sono sonorità abbastanza spinte, su cui sono molto contenta di aver cantato. Il progetto suona parecchio clubbing, in un momento in cui nei club non si può andare, ma ci tengo a ricordare che anche le nostre stanze possono diventare dei club in cui scatenarsi. Abbiamo scelto sonorità clubbing ma anche più estreme: si va dalla Jungle alla Deep House ed all’House ovviamente, genere che adoro.

La vocalità è molto recitata ed estremizzata, performativa. C’è una caratterizzazione del mio personaggio un po’ ‘teatrale. Per esempio, in “Giovanna Hardcore” c’è si M¥SS, ma è una M¥SS che prende anche le sembianze di Giovanna Hardcore. Questo ”gioco” l’abbiamo riprodotto e riproposto in altre canzoni; in alcune più estremizzato, in altre meno. Inoltre, è la prima volta che canto in lingue diverse: accenno tedesco, inglese e greco antico. Le lingue non sono un limite come il cielo non è un limite, la musica non è un limite, niente è un limite. Questo EP è un figlio nato in un momento molto pazzo, che contiene tanto istinto e tanta sperimentazione. Per me è un onore uscire con nuova musica in questo momento. In generale, uscire con un proprio progetto, in qualsiasi momento, è sempre un onore. Sul fronte letterario, mi ha ispirata James Bridle con “Nuova Era Oscura”, perché questo è un periodo di Medioevo digitale

“Il cielo non è un limite”  – Tracklist, track by track e doppelganger spiegati da M¥SS KETA.

1. Il cielo non è un limite: E’ una piccola poesia per tutti i piloti all’ascolto, recitata da M¥SS

2. Giovanna Hardcore: è una M¥SS che arriva dal primo Medioevo in questo secondo Medioevo. Passa dai roghi ai fuochi che accendono durante i rave. E’ una danza primitiva e tribale, liberatoria. Un mantra che si ripete per arrivare all’estasi ed alla liberazione.

3. GMBH: qui troviamo una M¥SS in veste di mistress felina, affilata, tagliente. Da un palazzo di vetro ed acciaio, lei si trova in una situazione clubbing misteriosa e guarda quello che succede dal vetro e lo valuta. Riflette e gioca, un gioco della seduzione. Una M¥SS diventata un po’ più signora.

4. Rider Bitch: M¥SS in questo brano fa la rider. I rider sono stati grandi protagonisti di quest’anno, angeli in un momento tremendo, ma anche schiacciati da questo nuovo Medioevo che li porta troppo spesso ad essere sottopagati e sfruttati. Ho cercato di affrontare l’argomento dando corpo ad una M¥SS rider che gira per la città e prende ordini, ma si muove comunque secondo le sue scelte. E’ una M¥SS arrabbiata, anche vocalmente. Tengo molto a questa canzone; senza nessuna velleità estrema, volevo toccare questo argomento.

5. Photoschock: M¥SS diventa una modella anni ’90 che si rapporta a fotografi, camere, altre persone. Il brano parla del rapporto modella-fotocamera, o persona fotografata-chi osserva. Parte dall’ovvio rapporto tra fotografo e modella per raccontare il rapporto che ognuno di noi ha con i Social. Tutti i tipi di rapporto tra osservatore ed osservato, isomma. Chi ha il potere? Chi ammalia chi? E quanto si è disposti a cambiare? Come sonorità, ci sono vibe un po’ vogueing.

6. Diana: una Magna Grecia futurista: alberi alieni, boschi blu, fate, divinità. Io e PRIESTESS siamo moderne dee della caccia ed andiamo in giro nei boschi a cantare in greco antico. E’ una situazione fuori dal tempo e dallo spazio che Popoulous ha reso molto bene con la produzione. E’ un mondo immaginifico

7. Due: è una canzone assurda, matta, satura, iper carica, raddoppiata, potenziata. Qui c’è una M¥SS sguaiata che non si frena. La base accelerazionista finisce con un jungle rave. Riassume il pensiero sul mondo contemporaneo, un mondo in cui siamo sempre sovrastimolati e questo ci porta alla confusione, all’entropia totale.

 

Si ringraziano M¥SS KETA e, come sempre, l’Ufficio Stampa GDG Press.

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