The Young Nope: il 22 Maggio arriva “Gulp!”, il loro nuovo album

Si intitola “Gulp!” il nuovo album degli Young Nope, in uscita venerdì 22 Maggio.

“Gulp!” nasce dalla volontà di creare un prodotto originale e diverso dalle attuali realtà del mercato mainstream italiano. Lo sviluppato dell’album riprende il sound ed i concetti dei lavori precedenti, immergendoli in una dimensione più matura e fluida, anche grazie all’aiuto di Marco Pallini, produttore della band (già fonico da palco con Malika Ayane e Niccolò Fabi).

Il disco, realizzato in circa tre anni, ha avuto un lento sviluppo; sia il lavoro a distanza (tra Roma e Bologna) fatto dai 3 The Young Nope, ma anche e soprattutto per poter curare al meglio ogni singolo dettaglio e contenuto.
Nel corso del tempo alcune tracce, come “Calcare” e “Cento fiori”, hanno subito variazioni, rendendo di fatto “Gulp!” un disco modulare: i 3 anni dall’inizio del lavoro al suo compimento, hanno permesso il reciproco adeguamento tra band e disco.
I testi sono, invece, nati indipendenti l’uno dall’altro, trade union la narrazione della quotidiana realtà dei The Young Nope ma anche episodi utopistici che hanno dato largo sfogo all’immaginazione dei 3.
Il vero anello di congiunzione tra i brani, è stata la volontà di un ritorno al passato, grazie all’utilizzo di strumenti inusuali e vintage (Farfisa, Chitarra Resofonica) e di un mixaggio che ha voluto far emergere alcuni tratti dei grandi classici Rock’n’roll, senza mai dimenticare le sonorità contemporanee.

“Gulp!” è la descrizione della realtà in cui The Young Nope sono immersi, una possibile controtendenza, sì, ma insita nello spirito della band, spinto verso la ricercatezza tra ciò che è stato e ciò che è.

“Gulp!” è stato ispirato da diversi ascolti nazionali ed internazionali: Verdena, Bud Spencer Blues Explosion, Balthazar, Radiohead, The Black Keys e The White Stripes.

Di seguito, la tracklist del disco:

  1. Calcare
  2. Preso Blu
  3. Sei un Rolling Stone
  4. Cento Fiori
  5. Chiudi gli occhi
  6. Mi piace bere (mi piaci tu)
  7. Subliminale
  8. Stare male è uno stato mentale
  9. Reso fonico
  10. Musica per un film

 

“Gulp!” Track by Track – L’album raccontato dagli Young Nope.

1 – Calcare. È composto da suoni prevalentemente cupi, che conferiscono alla canzone un’atmosfera spettrale. Il tema principale del testo è una crisi interiore che fa riemergere i sentimenti impliciti di ogni individuo e l’inquietudine che si cela dietro al subconscio umano. Il brano vuole essere la colonna portante dell’album, per questo motivo è la prima traccia del disco.

2 – Preso Blu. Il testo parla di un individuo che desidera rialzarsi da una vita carica di energie negative e di aspettative disattese, vissute con una sostanziale inettitudine. Il brano vuole svilupparsi attraverso un suono ferroso e prevalentemente anni ’90. Il finale del brano si distacca dal sound principale ed i suoi caratteri sfociano in una sorta di riflessione finale che porterà ad una “redenzione”.

3 – Sei Un Rolling Stone. Il nome fa riferimento agli anni ’70, attraverso una musicalità libera, priva di schemi ed incastri; una ballata che vuole essere espressione del concetto di “musica leggera”. Se “preso blu” parla di una vita ormai sprecata, qui ci si trova in una fase di ripresa, quando il problema si è concretizzato preparandosi ad affrontarlo, proprio come un vero “Rolling Stone”.

4 – Cento Fiori. Il tema principale è una relazione adolescenziale che ha oltrepassato ogni limite e si è spinta oltre il concetto di “giusto”. Più o meno quando si finisce per odiare la persona che fino a poco tempo fa si desiderava, oltrepassando i confini dell’amore.

5 – Chiudi Gli Occhi. È forse il nostro pezzo preferito, è talmente vago e dinamico che facciamo fatica a definirlo, la canzone attraversa diverse fasi, tramite atmosfere calde e fredde; non è un caso che possa suonare bene con un’attività di vita mondana e, allo stesso modo, con un contenuto “più profondo”. Il testo parla di sogni, speranze, desideri…
Forse, per la prima volta, di cose belle. È talmente articolato che ogni ascoltatore può trarne una visione personale.

6 – Mi Piace Bere (Mi Piaci Tu). È una canzone con sonorità apparentemente spensierate, si potrebbe definire la più “pop” del disco. È curioso il contrasto che si crea tra suoni e testo: in una melodia tendenzialmente felice, si sviluppa una grande denuncia sociale a nome di tutto il mondo dell’arte, contro chi costringe a far vivere un mestiere da precari, senza un incentivo o una mano tesa da parte di chi ne ha competenze, permettendo di far ritrovare persone con le spalle al muro e il disperato bisogno di monetizzare in modi che soffocano la propria espressione artistica.

7 – Subliminale. Brano che fa ponte, porta a termine una tipologia di sonorità che si presenta nei brani precedenti e spiana la strada verso un grande cambio di rotta. Da segnalare un grazioso solo di chitarra saturo e aggressivo.

8 – Stare Male E’ Uno Stato Mentale. Probabilmente è il brano più rock del disco, affronta un tema complesso: trovarsi in situazione di stare male senza che ci siano delle cause concrete. In questo caso, il confine tra realtà e psicologia ingenua è sottile, ma dal nostro punto di vista si dovrebbero indagare a pieno i motivi di un determinato status mentale, ecco perché si invita chiunque ne senta il bisogno a fare un’analisi personale per superare alcune difficoltà.

9 – Reso Fonico. È il brano che si distacca di più dalla linea generale di “Gulp!”, non è presente la batteria, non ci sono percussioni, né fiati. Bastano una chitarra resofonica e un coro dinamico per creare un’atmosfera orchestrale pur essendo composto da pochi elementi semplicissimi. (Ringraziamo i nostri amici Axound e Fake People per l’aiuto con le voci).

10 – Musica Per Un Film. Il gran finale. Chi ci segue da molto è abituato a ritrovare una canzone prepotente e sfacciata come ultima di concerti, dischi, live acustici… In questo caso no, abbiamo deciso di chiudere in dolcezza, in spensieratezza ed armonia empirica. Si tratta di un brano per il quale è complicato trovare le parole. E’ l’unico brano totalmente strumentale. L’orchestra finale vuole già rimanda al prossimo lavoro.

 

Si ringrazia come sempre l’Ufficio Stanpa di Sfera Cubica.

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