Elya: esce domani il suo omonimo album d’esordio

Elya (all’anagrafe Elya Zambolin), il giovane cantautore di Monselice (PD), fondatore e leader della band Attika (che partecipò ad Amici di Maria De Filippi nel 2014), conosciuto ai più per aver partecipato, da solista, alla quarta edizione di The Voice of Italy (anno: 2016), classificandosi terzo, pubblica domani, venerdì 30 Novembre, il suo album d’esordio, “Elya”.

Il progetto discografico sarà disponibile da domani su tutti i digital store e da venerdì 07 Dicembre (per K1 Records/Warner) in tutti i negozi fisici.

Tredici tracce, interamente scritte e prodotte dallo stesso Elya (con la collaborazione di Roberto Visentin), tra cui il singolo apripista “Una ragazza così“, pubblicato lo scorso 22 Giugno.

Un album versatile ed eterogeneo, in cui si mescolano tutte le influenze musicali che fanno parte del mondo del cantautore, che si è messo in gioco in prima persona.

Queste, le parole di Elya in merito al suo album d’esordio:

«” ELYA” raccoglie tredici pezzi di un mosaico che si è costruito da sé, nel tempo, nato dalla necessità di raccontare e di creare ambienti comodi per i miei sensi. Ogni brano ha il suo mondo, il suo modo di porsi, e lo fa con totale libertà. Si trovano la periferia in cui sono cresciuto, i locali che sono solito frequentare, il male e il bene che una distanza sa generare, il desiderio di riscatto. I Beatles, David Bowie, Lucio Dalla, Lucio Battisti sono alcuni dei miei ossessivi ascolti quotidiani anche durante la scrittura della maggior parte di questi brani. Questo mio disco, “ELYA”, è la prima pagina di un libro».

Di seguito, la tracklist dell’album:

  1. Cosa ti farei
  2. Ti verso il cuore
  3. Vorrei sentirci litigare
  4. Notturno Ino
  5. L’ho fatto per te
  6. Indivisibili
  7. Preludio Ypn
  8. Una ragazza così
  9. Niente
  10. La cura che oggi ci va
  11. Un altro Brandy
  12. Periferie annoiate
  13. Norimberga

 

“Elya” Track by Track – le canzoni del disco raccontate dal suo protagonista:

“COSA TI FAREI”: nata tra le vie di Bologna durante una serata movimentata ed eccentrica. Seguivo lezioni di regia e sceneggiatura, e spesso mi aggiravo nei paraggi di casa Lucio Dalla, volevo scoprire i suoi luoghi, le sue osterie, le sue piazze; lo faccio ancora oggi. Una sera di quel periodo, in un pub della zona mi sono trovato coinvolto in una conversazione con una ragazza. Inizialmente se ne stava in disparte rispetto alla compagnia, poi non so come ci siamo avvicinati. Mi raccontava i suoi dischi preferiti, tra i quali troppi erano anche i miei. Persa di vista, iniziai a cercarla tra i vicoli bolognesi, i suoi attori e la sua musica notturna. “Cosa ti farei” è un pensiero malizioso, ma racchiude anche la necessità comune a due persone di liberarsi da trascorsi scomodi.

“TI VERSO IL CUORE”: il caos notturno, i neon, i locali, la puzza di fumo, la città e i suoi ritmi, nasce in questo contesto “Ti verso il cuore”. Evitavo la solitudine, affamato di esperienze che non mi appartenevano. Anche in piena notte, ricordo che mi divertivo a passeggiare tra i viali illuminati di Milano. “Ti verso il cuore” è la volontà di offrirsi e offrire tutto alla vita, alle sue relazioni, alle sue strade.

“VORREI SENTIRCI LITIGARE”: è una canzone contro il silenzio e le distanze. E’ una canzone alla ricerca continua di parole, di sguardi, di schiaffi, di carezze, di quotidianità. Di tutte quelle piccole cose che ci fanno innamorare della stessa persona più volte al giorno: litigare è fondamentale, fa bene, fa parte di tutto questo, e l’impossibilità di farlo mi ha portato ad elogiarne l’esistenza. Amo litigare. Si risolvono dubbi, ci aiuta a prendere posizioni, fare scelte. Credo che a volte sia tra le più belle dichiarazioni d’amore.

“NOTTURNO INO” (musicale): per Ino, il mio pupazzo d’infanzia.

“L’HO FATTO PER TE”: dedicata ad un amico, per me un fratello, e alla sua eccezionale madre. Dedicata a chi ha saputo trovare la forza di andare avanti e di raggiungere il proprio obbiettivo nel momento più complicato della propria vita. Dedicata a chi conosce il dolore e non ha mai abbassato la testa trovando forza per se stesso e per chi gli gravita attorno. Dedicata all’amicizia. Dedicata ad una donna fondamentale per la mia vita, dedicata a tutti i meravigliosi momenti condivisi. È stata la canzone più complicata del disco e che mai avrei voluto scrivere.

“INDIVISIBILI”: nata interamente sul treno regionale che da Verbania Pallanza mi portava a Milano Centrale. Ricordo benissimo quella serata. Pioveva e il vagone era praticamente vuoto. “Indivisibili” è il “per sempre” che non ho mai avuto il coraggio di pronunciare, me ne rendo conto solo oggi. Inizialmente era un semplice messaggio, mai spedito. È il brano più “anziano” del disco.

“PRELUDIO YPN” (corale): Preludio “Una ragazza così”.

“UNA RAGAZZA COSÌ”: pone i riflettori sulle relazioni reali, umane, non quelle virtuali e fittizie del web. Mette in primo piano la fisicità di un rapporto, il suo guardarsi dritto negli occhi senza nascondersi dietro ad una tastiera.

“NIENTE”: la parola “niente” per molto tempo ha nascosto il sentimento più forte ed importante che potessi provare per una persona. È stato un velo, il velo della timidezza, della paura di lasciarsi andare, di sapersi spogliare anche con le parole.

“LA CURA CHE OGGI CI VA”: Barcellona, terrazza di un Hotel. Gli amici di sempre, due ragazze turche conosciute qualche ora prima, e le stelle. Ognuno cercava di raccontarsi, e tutti cercavano di trovarsi nei racconti altrui. La tranquillità e la curiosità di vivere facevano da protagoniste quella sera. Volevamo solo goderci quegli attimi, quelle ore lontane dalla routine. Volevamo che quel preciso momento un giorno ci fosse servito, e potesse riemergere con nuovi insegnamenti. Tutti avevamo la stessa paura di crescere, di perderci e di non ritrovarci così giovani, incoerenti e ricchi di desideri da costruire.

“UN ALTRO BRANDY”: c’era un locale a Monselice (la mia città natale) dove fin da ragazzino amavo ritirarmi. Lì la buona musica era sempre presente assieme al profumo e al calore delle panche di legno, i soliti attori che lo frequentavano fino a tarda notte e soprattutto la voce del titolare, Renzo; i suoi racconti su Jimi Hendrix al Dall’Ara e molti altri sulla vita rimarranno con me, sempre. In quella tana ho pianto, riso, e vissuto tra le esperienze più belle. La canzone è nata tra quelle mura, dove una sera sul tardi mi ritrovai ad offrire da bere ad una bellissima ragazza.

“PERIFERIE ANNOIATE”: ci sono nottate in cui la periferia sembra soffocare le tue necessità. Senti il forte desiderio di partire, di esplorare altre voci, altri ambienti, riempirti di caos da metropoli. Ricordo di aver annotato le prime frasi in un parcheggio d’auto deserto.  Mi bastarono pochi mesi vissuti lontano da lì per scoprire quanto bene invece facciano quei luoghi, i luoghi dove sono cresciuto. Amo la periferia in cui sono cresciuto, amo i suoi tempi, i suoi discorsi, i suoi bar, le sue piazze, il suo verde, il suo panificio, i suoi giorni di fiera. Ecco perché “Periferie annoiate” è la mia lettera d’amore per lei, la mia periferia.

“NORIMBERGA”: fragile. Fragile come una figlia che rivede suo padre dopo anni, fragile come un padre che ritrova la sua bimba ormai donna. Il tutto a Norimberga, che come una favola era vestita di bianco, pulita e leggera come l’infanzia. È il brano più “giovane” del disco, inserito all’ultimo momento.

Questa sera (29 Novembre), alle ore 22.00 (apertura porte ore 21.00, ingresso gratuito) è in programma uno speciale release party, al Goganga di Milano.

A partire dal prossimo 08 Dicembre, invece, Elya presenterà l’album con 4 appuntamenti dal vivo:

08 Dicembre: Manerba del Garda (BR) @ Carpe Diem
13 Dicembre: Locorotondo (BA) @ 20m2
14 Dicembre: Monopoli (BA) @ 20m2
15 Dicembre: Cisternino (BR) @ 20m2

 

Si ringrazia come sempre l’Ufficio Stampa di Parole & Dintorni.

Potrebbe interessarti ...

0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

hosted by materiale elettrico - dibiasi.it