“Una giornata butto via” è il nuovo singolo di Cortellino, un brano che parla di sogni e desideri non avverati, portando dignità ad ogni scelta

Una giornata butto via” è il nuovo singolo di Cortellino.

Un brano particolare, sia per il sound che il tema trattato. Si parla di sogni, ma in modo diverso rispetto al solito. A volte i nostri desideri si scontrano con la realtà e non sempre riescono a diventare ciò che ci aspettiamo. Cortellino punta l’attenzione sull’importanza di non abbattersi e sul fatto che ogni lavoro ha la sua dignità.

I musicisti tendono a cantare della forza dei sogni, del fatto che tutto quello che vogliamo diventa realtà. Cortellino sceglie una strada diversa. Sceglie di cantare per tutte quelle persone che hanno fatto del loro meglio, ma che alla fine hanno dovuto mettere da parte il loro sogno per un altro tipo di lavoro. “Una giornata butto via” racchiude tutto questo. Descrive la giornata tipo di una persona che ha scelto un lavoro diverso da quello che sognava. Cortellino riporta dignità a questa scelta e ricorda che non c’è niente di male a fare il cuoco piuttosto che l’astronauta.

Il nuovo singolo del cantautore è un invito ad accettarci per come siamo ed accettare le scelte che abbiamo fatto con gioia. Non c’è niente di male ad aver messo da parte i sogni se per noi quella è la scelta più giusta. Il tutto viene trasmesso in un sound pop elettronico molto accattivante, senza perdere la penna cantautorale e profonda di Cortellino.

«”Una giornata butto via” – dichiara l’artista – è un brano scritto a più mani con Dubois, Vaccaro e “finalizzata” da Glitch . Parla di lavoro e del moderno rapporto tra l’uomo ed esso. Ogni lavoro ha una dignità ed un valore ed in un momento delicato come questo ha un importante posto nella vita delle persone. Talvolta i sogni non rispecchiano la realtà e nella canzone i protagonisti narrati hanno disatteso i loro sogni lavorativi per scendere a compromessi con la vita e la realtà che li circonda. Troveremo ad esempio il camionista che voleva fare l’astronauta ed il cuoco che voleva fare il ricercatore, la soluzione è accettare con dignità il proprio ruolo».

 

Si ringrazia come sempre l’Ufficio Stampa di Camilla Ortolani.

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