Francesco Luz: “Siamo surfisti che riescono a stare in equilibro tra il bene ed il male, tra quello che è giusto e quello che è sbagliato, tra i fallimenti e le vittorie che la vita ci mette davanti”

Scegliere di evitare le “ondate” dell’esistenza significa rinunciare anche alle passioni; il surf, quindi, viene cantato e descritto come allegoria –ironica, eppure efficace -degli strumenti per gestire il quotidiano. E quindi ecco “Surf“, nuovo brano di Francesco Luz, una canzone che, tramite immagini metaforiche, parla di amore e bellezza, mostrando come con la tavola da surf l’onda si trasforma da minaccia a pura ebbrezza e offrendo all’ascoltatore un’istantanea densa di coraggio ed equilibrio.

Ad accompagnare la canzone, il videoclip ufficiale, diretto da Ari Takahashi e visibile qui che vede come protagonista la bellissima Fabiola Inolti.

In occasione dell’uscita del brano, abbiamo avuto il piacere di intervistarlo; ecco cosa ci ha raccontato.

Francesco Luz – Intervista.

Ciao Francesco e grazie per questa chiacchierata. Seguendo la tua metafora, chi sono i surfisti oggi?

Ciao, grazie a voi! I surfisti siamo noi che riusciamo a stare in equilibro tra il bene ed il male, tra quello che è giusto e quello che è sbagliato, tra i fallimenti e le vittorie che la vita ci mette davanti. Così, anche in amore, bisogna imparare a fare surf sulle ondate di gioia e di dolore, senza avere paura, ma con coraggio

Ci spieghi in che modo video e brano sono collegati?

1. Con Ari Takahashi, il regista ed ideatore di questo e dei miei 3 precedenti video, abbiamo sempre cercato di non sviluppare idee che fossero troppo didascaliche ed è stato così anche in questo caso. La canzone, inizialmente malinconica che ad un tratto diventa quasi violenta per poi tornare alle atmosfere iniziali, ha ispirato le scene che Fabiola Inolti, la protagonista del video, ha interpretato. Il collegamento, dunque, sta nelle sensazioni che il brano suggerisce, che Ari è riuscito a cogliere in pieno.

Rimanendo sul videoclip, come è nata l’idea?

Generalmente Ari mi propone delle idee e poi, a poco a poco, cerchiamo di sistemarle insieme per arrivare ad un risultato che soddisfi entrambi. In questo caso l’idea iniziale non mi convinceva e abbiamo quindi cercato una soluzione alternativa che è quella che si vede nel video. L’unica cosa sulla quale siamo stati d’accordo fin dal principio era la protagonista, Fabiola Inolti.

I tuoi brani, invece, come nascono solitamente?

In genere i miei pezzi nascono in modo imbarazzante! Capita infatti, molto spesso, che mi trovi per strada a camminare oppure al supermercato e non so come, mi venga una melodia in testa. A quel punto l’unico modo per memorizzarla è prendere il mio telefono e registrare e ti assicuro che è imbarazzante stare in fila in cassa al supermercato e cantare una melodia con parole inventate con le persone intorno che ti guardano basite! Poi a casa riascolto tutte le note vocali e se c’è qualcosa che mi stuzzica prendo la chitarra e ci costruisco il giro armonico e se funziona realizzo una specie di pre-produzione del brano che mando a Luigi Abramo che è uno scrittore che definirei geniale, la persona con la più grande cultura musicale che io conosca e soprattutto, per mia fortuna, un amico che ascolta e mi da un primo parere e poi aggiunge le parole ed è così che generalmente nascono le mie canzoni. Durante il lockdown di Aprile, con Luigi abbiamo provato a fare un esperimento, ovvero costruire una canzone partendo da un suo testo già esistente e in questo modo sono uscite fuori due canzoni che pubblicherò nei prossimi mesi.

Hai voglia di riassumerci cosa è successo prima di “Surf”?

Prima di “Surf” sono successe un sacco di cose… Ho suonato con parecchie tribute band in giro per l’Italia, ho fatto un concerto in Grecia e una mini tournée in Australia con il mio primo gruppo di musica originale, ho fatto spettacoli teatrali con la compagnia dei “Beatles a Roma” e alla fine mi sono deciso a pubblicare il mio primo album da solista dal titolo “Extraordinary Men”. Stavamo anche organizzando due serate live promozionali a Roma in due location molto prestigiose, ma purtroppo il lockdown ha bloccato tutto. Speriamo che questa brutta situazione passi presto.

Domanda che non è una domanda. Di recente, è uscita una grafic novel dal titolo “A Ondate” che ben si addice al mood del tuo nuovo singolo. Se non l’hai letta te la consigliamo, se l’avessi letto, speriamo che tu sia d’accordo con noi.

Non lo sapevo, ma sono molto curioso! La leggerò sicuramente.

 

Si ringraziano Francesco Luz e, come sempre, l’Ufficio Stampa RedBlue.

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