Lil Alice: “In me la musica bella, di qualsiasi genere, convive senza tempo, senza distanza; la bellezza unisce epoche e stili differenti”

E’ uscito ieri, martedì 27 Ottobre, “Oceano“, il nuovo singolo di Lil Alice.

Sonorità, pop che si fondono perfettamente alle influenze blues, per un brano la cui struttura, non convenzionale, prende ispirazione dalle onde del mare. Un flusso simile a quello che si prova quando ci si innamora, una condizione talvolta agrodolce che ci trascina ad un’esplorazione profonda delle nostre emozioni più pure, dei dubbi e delle incertezze, ma anche del desiderio e dell’attrazione magnetica che ci spinge a cercare l’altro anche quando i contorni non sono del tutto nitidi.

In occasione dell’uscita del brano, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Lil Alice; di seguito, quanto ci ha raccontato.

Lil Alice – Intervista.

Ciao e grazie per questa intervista! Quali sentimenti dovrebbe suscitarci “Oceano”, il tuo nuovo singolo ed in che mood eri quando l’hai scritto?

Ciao ragazzi, grazie a voi! “Oceano” è un brano meditativo, è quel momento in cui chiudi gli occhi e rifletti sulle tue emozioni più intime, quando ti confessi quelle cose che hai timore di dire a voce alta. E’ un momento di raccoglimento, uno sguardo verso se stessi. “Oceano” trae ispirazione dal suono delle onde del mare: mi trovavo ai bordi di una “fondamenta” poco frequentata di Venezia, in quel momento della giornata in cui la città offre i suoi colori più belli… Mi sono fermata ad ascoltare questo suono che dolcemente mi cullava; in quel periodo ero innamorata di una persona, alla quale, però, non avevo il coraggio di mostrare ciò che provavo e giocavo un po’ sulla difensiva. Credo che “Oceano” sia stato una sorta di sfogo, le parole mi sono venute di getto e le ho scritte nel mio quadernetto così come fluivano. In esse credo sia uscito tutto il mio bisogno di esternare questo sentimento, misto ai dubbi e le incertezze che nutrivo verso questa relazione. Per me è stato un momento, per così dire, catartico, un vero e proprio atto liberatorio.

Come convive questa tua vena più pop, con gli studi musicali che hai fatto?

Sin da bambina ho sempre ascoltato ed apprezzato la musica bella, fosse essa classica o rock e non ho mai percepito una distanza reale, se non fosse la differente funzione estetica e sociale che la musica naturalmente ha. In me la musica bella convive senza tempo, senza distanza; la bellezza unisce epoche e stili differenti, avvicinandomi ad essi senza preconcetti. La musica l’ho sempre vissuta in prima persona e, quando da grande ho anche deciso di studiarla nelle sue leggi più profonde, devo dire che è stato solo un aggiungere delle conoscenze stilistiche e grammaticali ad una mia naturale inclinazione a viverla tra le mura di casa, come un aspetto quotidiano della mia vita.

Leggiamo che sei al lavoro su un album, come sarà?

L’album al quale sto lavorando sarà molto eclettico. In esso ho cercato di convogliare tutte le influenze musicali che più hanno avuto un impatto su di me. E’ il frutto di tanto ascolto, non solo musicale ma anche interiore; è un album che contiene tante immagini, tanti colori e insegue una mia personale visione musicale.

Perchè il nome “Lil Alice” e che differenza c’è tra la scelta più semplice, “Alice”?

Questa è una lunga storia. In breve: ho la sfortuna di chiamarmi come una grande cantante italiana in arte Alice, ovvero la celebre Alice Visconti. Non sarebbe stata una cosa molto saggia chiamarmi con lo stesso nome e pertanto ho cercato altre soluzioni. “Lil” significa “piccola” e questo rimanda senza dubbio alla mia fisicità – non sono di certo la bellezza nordica alta due metri, per intenderci – ride -. Poi, gli amici mi hanno sempre chiamata “Alicetta” e questa cosa mi ha suscitato familiarità. Il nome è anche legato ad Alice di Lewis Carroll, una fiaba che ha sempre avuto un grande impatto su di me, che poi sognatrice lo sono davvero. Inoltre, c’è una ragione estetica: mi piacciono la fluidità del suono, che mi ricorda l’acqua ed il fatto che il nome possa pronunciarsi in tante lingue diverse, in italiano (come lo uso di solito) ma anche in francese, inglese, ecc.

E con Irene Brigitte, altra cantautrice – con la quale hai anche un progetto musicale -, con un background simile al tuo, che rapporto hai?

Con Irene Brigitte c’è un rapporto di vera e propria sorellanza. Ci siamo conosciute in conservatorio ed abbiamo scoperto di avere molte cose in comune: aggiungi il fatto che poi sia anche scattata la scintilla dell’amicizia, quella vera, che ci ha unite sia dal punto di vista umano che musicale. C’è un rapporto di grande fiducia, stima e benevolenza e la nostra forza sta anche nella nostra diversità.

Ultima domanda: cosa c’è nel futuro artistico di Lil Alice?

Nel futuro sicuramente l’album con tutto quello che ne consegue: i videoclip, i live, le collaborazioni. Ma anche, sicuramente, continuare questo viaggio, una continua ricerca, il proseguire nello studio dei miei strumenti e dei repertori che ritengo necessari ad una crescita artistica.

 

Si ringraziano Lil Alice e, come sempre, l’Ufficio Stampa Conza.

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