Francesco Sacco: “Nel momento in cui pubblichi qualcosa di tuo e ti metti a nudo, il desiderio è di essere ascoltato”

Pic by Giovanni Battista Righetti

Ieri abbiamo avuto il piacere di intervistare Francesco Sacco, artista milanese che di recente ha pubblicato il suo primo disco di inediti, “La Voce Umana“. Si tratta di un album molto originale, con testi per niente scontati, melodia e sperimentazione dei suoni, che giocano sull’ibrido tra elementi classici del cantautorato e l’elettronica.

Francesco è da sempre influenzato ed ispirato da artisti come Battiato e Bluvertigo; è un’artista versatile che spazia dalla musica, all’arte fino ad arrivare alla moda.

Inoltre, domani, sabato 26 Settembre, Francesco presenterà “La Voce Umana” alla Triennale di Milano.

Francesco Sacco – Intervista.

Ciao Francesco, grazie per questa chiacchierata. Ci racconti come è nata l’idea di lavorare ad un album?

In realtà è nata che l’album era già praticamente finito. E’ stato un album molto poco progettato e non pensato a tavolino. E’ stata un’esigenza di racconto e di scrittura che ha visto la stesura dei testi e poi di un lavoro musicale a supporto della cosa. Il lavoro di creazione e di finalizzazione dell’album è nata quindi a brani conclusi.

Qual è il messaggio che vorresti trasmettere al tuo pubblico?

Più che un messaggio mi sento di parlare di “racconto”, dato che l’album è composto da brani autobiografici. Questo album parla del mio privato, delle relazioni e tutto ciò che riguarda l’approccio all’altro. Non c’era l’intenzione di creare un messaggio vero e proprio, ma più di creare un racconto, trattando di temi personali.

Ci parli dei tuoi progetti futuri? So che non ti occupi solo di musica.

Si, ho un collettivo di arti performative con mia moglie Giada, coreografa, e Samira Coliandro, coreografa e performer. Abbiamo in cantiere un nuovo spettacolo, per il quale ho curato la regia e composto la musica, che debutterà a Roma il 31 Ottobre. Per quanto riguarda la musica, spero di riuscire ad annunciare presto un tour. Per ora abbiamo il lancio dell’album che sarà sabato 26 Settembre in Triennale a Milano, dove suoneremo tutto il disco in versione integrale e chiacchiereremo con Ray Bahnoff, che modererà il talk. Il 02 Novembre invece, sarò a Roma alle Mura e poi vedremo come sarà la situazione normativa e sanitaria per organizzare live futuri.

Un sogno nel cassetto non ancora realizzato?

Sono tanti e nessuno…ma non si dicono (ride). Nel momento in cui pubblichi qualcosa di tuo e ti metti a nudo, il desiderio è di essere ascoltato e che quello che hai fatto abbia risonanza e raggiunga le orecchie giuste.

Come descriveresti la tua musica in 3 aggettivi?

Sicuramente autobiografica e poi mi vengono in mente due aggettivi in contraddizione, ossia semplice, per alcuni aspetti e complessa per altri. E’ una contraddizione che nel disco è presente e che non mi dispiace perché è anche lo specchio del panorama relazionale delle persone. Tante cose possono essere semplici e complesse allo stesso modo a seconda di fattori esterni, del contesto etc.

Come descriveresti, invece, te stesso in 3 aggettivi?

Logorroico…mi piace molto raccontarmi! Credo di essere una persona fedele alle proprie idee, al rapporto che instaura e credo di avere un pizzico di narcisismo che ogni tanto mi fanno notare, ma non è vero (ride)!

Ci racconti meglio l’evento che terrai in Triennale sabato?

Durante l’evento che terrò sabato 26 Settembre in Triennale insieme a Davide Andreoni e Luca Pasquino, che mi accompagneranno durante il live, suonerò integralmente la tracklist del disco dall’inizio alla fine, in modo più intimo. In un secondo momento, chiacchiereremo sulle storie delle canzoni con Ray Bahnoff, scrittore e fotografo, che ho conosciuto per caso dopo aver acquistato un suo libro.

Ultima domanda: quanto è importante per un’artista avere la possibilità di presentare il proprio progetto ad un pubblico?

Non avrebbe senso nulla senza un interlocutore. Sicuramente, presentare il proprio progetto ad un pubblico, in questo momento, è molto difficile. Speriamo di trovare soluzioni quanto prima e credo che giocheranno un ruolo fondamentale la politica e le normative, sperando che arrivino idee ed iniziative coraggiose da spazi polivalenti, magari non preposti alla musica live, come può essere la Triennale.

Pic by Giovanni Battista Righetti

 

Si ringraziano Francesco Sacco e, come sempre, l’Ufficio Stampa Parole & Dintorni.

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