L’estate si infiamma con “Self”, l’atteso come back di Babibevis tra consapevolezza, accettazione e self-empowerment

“Amare sé stessi è l’inizio di un idillio che dura una vita” scrisse Oscar Wild e, sull’accettazione e l’amore nei confronti di sé, di quell’unica persona dalla quale non potremmo mai fuggire, hanno scritto le più illustri firme e personalità della letteratura internazionale di ogni epoca ed estrazione culturale, sociale e politica, tramandandone l’accezione più profonda come il primo passo verso l’esterno, un sentimento che va prima coltivato interiormente per poi essere alimentato ed espanso al di fuori di noi. Ed è da questo inconfutabile assioma che il brillante cantautore Babibevis, dopo l’incredibile successo ottenuto con le sue precedenti release – tra cui “Pull Off” e “All of You” -, torna nei digital store con “Self” (VIXUNIVERSALMUSIC), un vero e proprio inno all’amor proprio, un percorso in musica, tra note, ritmo e parole, verso l’accettazione e la valorizzazione di se stessi, con ogni piccola e meravigliosa peculiarità che ci caratterizza.

Scritto dalla penna camaleontica e sensibile dello stesso cantautore africano naturalizzato italiano, il brano, già contenuto nell’album “Homeandabroad”, traccia la mappa dell’universo personale celato dietro alle maschere, al raggiungimento di obiettivi prefissati dai condizionamenti e dalle pressioni quotidiane, conducendo l’ascoltatore alla scoperta di un nuovo sé, quello più autentico e ancestrale, da cui ripartire per conoscersi ed esprimersi in ogni sfaccettatura, senza timori e senza filtri.

Un encomio al valore unico e straordinario insito in ogni essere umano – «You’re marvelous wonderful exemplary, You are who you are» -, che esula e si distacca fortemente da un nero su bianco saturo di egotismo e narcisismo, per abbracciare la dimensione intima e spirituale dell’esistenza – «Your heart is bigger than the world as a whole» -, ricordandoci di essere arditi, audaci nella routine del nostro tempo, attori attenti nell’indossare ad ogni atto dell’opera il nostro vero volto – «Don’t fake yourself, don’t be the face of someone else» -, non per forza costantemente protagonisti, ma sempre attivi e partecipi in ogni scena, così da non avere rimorsi o rimpianti quando il sipario calerà – «Be bold to face your friends and foes, because its only just gonna be you when life goes» -.

«Ho scritto “Self” – dichiara l’artista – per celebrare l’amore che, con tempo ed esperienza, ho sviluppato per me stesso. Il self love è un argomento delicato, ci sono ancora così tante persone che non si amano, che non si apprezzano, che sono disposte a fare carte false, qualsiasi cosa in loro potere, per diventare o assomigliare a qualcun altro. Ho perso felicità, pace e relazioni per cercare di diventare chi gli altri pensavano io fossi, o chi volevano diventassi, dimenticandomi così che, infondo, nemmeno tutte le dita sono uguali, che le stelle non brillano allo stesso modo, ma probabilmente è proprio questo a renderle ancora più belle, perché diverse, uniche, autentiche e, in una società in cui tutto funziona se è conforme ad un modello prestabilito, io ho scelto la diversità, l’unicità, l’autenticità».

Un’unicità che accresce di levatura e pregio dal momento in cui scegliamo di amarci, di scorgere senza giudizio i nostri difetti e i nostri limiti, onorando quei confini personali che smettono di essere barriere, acquisendo il valore dell’accettazione, un’accettazione che non si identifica con un appagamento fittizio, con un accontentarsi, bensì con il rispetto verso se stessi, da cui scaturisce una solida e totale consapevolezza, come lo stesso Babibevis dichiara, concludendo:

«Attraverso questo pezzo, vorrei che imparassimo a scegliere noi stessi, a scegliere di ” bastarci”, di amarci, superando la paura che si frappone tra dubbi e sogni, avendo il coraggio di abbandonare situazioni e persone che non aiutano la nostra crescita, la nostra evoluzione, maturando così la coscienza, la consapevolezza del nostro valore, un valore che niente e nessuno può alterare o sminuire».

Prodotto, mixato e masterizzato da Twenty aka TwoZero e accompagnato dalle meravigliose e iconiche illustrazioni curate dal YPGFX STUDIO su un’idea di Babibevs, il brano è un invito a liberarsi da tutto ciò che mette a rischio autostima e fiducia in sé e ad allontanarsi da rapporti e situazioni nocive e deleterie per la nostra evoluzione personale, tenendo a mente che «non c’è abito più bello o più costoso che possiamo indossare ogni giorno della fiducia e della fedeltà verso noi stessi».

“Self” è il quinto estratto di “Homeandabroad”, terzo progetto full length di Babibevis che esprime la vitalità della sua identità, la ferma convinzione che la musica sia universale – sfociata nella perfetta commistione dell’energia dei suoni afro-beat e del rimando ad ampio raggio più identificativo del pop – e ne riconferma doti vocali, capacità espressiva e abilità autorale.

 

Biografia.
Babibevis, al secolo Osaro Bevis Agho, è un cantautore africano naturalizzato italiano classe 1970. Il suo primo incontro con la musica avvenne durante la nascita: la madre Dhora, infatti, gli riportò che quando lo mise al mondo, emise una melodia che le fece intuire, sin da subito, una fortissima vocazione e propensione per la musica, sensazione materna concretizzata sin dall’infanzia dell’artista. Dotato di una vocalità intensissima e fortemente riconoscibile, Babibevis fonde nelle sue opere ritmi e sonorità differenti, in un’incredibile commistione di Afro Pop, Elettronica e R’n’B, per un risultato capace di nutrire corpo ed anima grazie ad incantate vibrazioni sonore. La minuzia espressiva e la trasversalità della sua penna, sono i punti centrali di un’Arte che attraversa la musica e mediante essa si connette allo spirito del mondo, in un mix di sentimenti, ritmi e parole che catturano sin dal primo approccio. Babibevis immagina, taglia, cuce e colora le note delle sue releases come le stoffe degli abiti che crea e indossa, emblema di un’attitude camaleontica e caleidoscopica. Babibevis è l’espressione della sua Africa: il suo istinto, l’energia che lo lega a quella terra, il lato wild che affiora dagli ancestrali ricordi; il tutto intrecciato e sfociato nel meraviglioso equilibrio del suo estro creativo. Guidato da una costante e continua ricerca di armonizzazione ed evoluzione personale e professionale, il nucleo della sua cifra stilistica è vivere nella costante “Melodia espressiva di Se”, liberandosi da giudizi, convenzioni e condizionamenti per ritrovare la dimensione più autentica della propria natura personale.

 

Si ringrazia come sempre l’Ufficio Stampa Music & Media Press.

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