PIOVE. torna con “Fagli vedere chi sei”, il suo nuovo singolo, in collaborazione con Claver Gold

Fagli vedere chi sei” è il nuovo singolo di PIOVE. in uscita per Woodworm e distribuito da Universal Music Italia, che vanta una collaborazione d’eccezione, quella con il rapper Claver Gold.

PIOVE. è un’artista di cattivo umore. Si definisce avantpop. Pubblica il suo primo brano, “Quello che non saremo mai“, nel 2020, in cui il rap ed il cantato si mischiano con estetiche Glitch e Hyperpop. Tematiche introspettive ed esistenziali, contrastate dalla leggerezza del videogame sono presenti anche nel secondo singolo Fagli vedere chi sei, un inno de-motivazionale rispetto all’omologazione a un modello prestabilito, un invito a cercare se stessi.

«Non voglio sentirmi dire dagli altri cosa devo fare e chi devo essere, – racconta PIOVE. -, è deprimente. “Fagli vedere chi sei” è un fumettone americano con un ritornello martellante, un’ironia sottile, se fosse un film sarebbe horror e il supereroe alla fine muore. Nonostante tutto è pop».

Le atmosfere musicali del brano sono cupe, dense: il pezzo si sviluppa in un crescendo a partire da un pianoforte che ricorda le colonne sonore di vecchi film dell’orrore. La voce è all’inizio sussurrata, fino a insistere – ancora ed ancora – nel ritornello e poi subire un’improvvisa accelerata nell’ultima strofa. È questo il momento dei mostri, degli incubi sempre più inquietanti, con un rapace che ci vuole portar via qualcosa. Lo stesso Capitan America che prometteva, che incoraggiava, ora ruba, tormenta.

La collaborazione con Claver Gold aggiunge al brano riferimenti all’arte contemporanea, ma anche al culto odierno dei social media e ai disturbi d’ansia, sciogliendo molte metafore sparse nel brano: ora è il momento di uscire, gridare, morire, tu fagli vedere chi sei.

“Fagli vedere chi sei”, certo: ma cosa vedrebbero gli altri se vedessero davvero chi sei? In questo momento PIOVE. non vuole dare una risposta a questa domanda, né a se stessa né agli altri. Ha deciso di non svelare il proprio volto, ma dal suo cappuccio sa osservare – ed osservarsi – e prova a raccontare.

 

Si ringrazia l’Ufficio Stampa Voodoo per la collaborazione.

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