Andrea Petrucci: “Il cuore ti porta a scrivere delle cose straordinarie”
Pic by Valeria Leteo
Ieri abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Andrea Petrucci, artista di cui vi abbiamo parlato qui, in occasione dell’uscita dell’emozionante singolo “Nel cielo tu“.
Il brano ha fatto da apripista al disco “Il coraggio è tra le braccia di un sogno“, disponibile in tutti gli store digitali.
Sette tracce che mettono in evidenza la vocalità e la sensibilità artistica ed umana di Andrea, sette tracce che ci hanno piacevolmente colpiti.
Di seguito, la nostra intervista.
Andrea Petrucci – Intervista.
Ciao Andrea, grazie per questa chiacchierata. Partiamo dalle origini: come hai vissuto da adolescente il tuo rapporto con la musica?
Ciao e grazie a voi! Da bambino ascoltavo i dischi di mia madre , anche perché nel suo bar aveva un juke box; per questo ho parecchi vinili, sí, perché in quell’epoca c’erano i vinili e sono tornati di moda proprio in questi nostri tempi. Mia madre cantava, per passione. Ascoltavo di tutto, dalla musica italiana a quella straniera. Ricordo un vecchio vinile in particolare, quello dei Led Zepplin. Il bello di questi vinili è che avevano tutti il taglio da juke box ed arrivavano in anteprima. Attualmente custodisco questi reperti in modo ossessivo, soprattutto colleziono qualsiasi cosa dei Queen: sono uno di quei fan che hanno maturato la passione da piccoli e non come quelli venuti fuori dopo il film “Bhoemian rahpsody”. Eh, mia cara, ci sono molte differenze fra il prima e il dopo, ma qui possiamo aprire un lungo dibattito, mi fermo…Ero molto piccolo, avevo 7 anni e ci fu appunto un servizio TV sul grande Freddie Mercury, su alcuni suoi lavori da solista ed è proprio in quel momento che mi sono innamorato di quell’artista. A 16 anni ho messo in piedi la mia prima band, ma senza tante pressioni, solo per il piacere di cantare. Molto impegnato nello sport ed anche a grandi livelli, nonostante tutto, riuscivo a conciliare la passione musicale e lo studio. Ho iniziato poi a suonare nei bar, nei ristoranti e nei pub; da lì ho avuto fasi della mia vita molto importanti, ma il risultato è che ancora oggi sono qui a cantare ed a produrre musica mia.
Cosa ti ha portato ad iniziare a scrivere e, nel 2010, a pubblicare il tuo primo album, “Andrea Petrucci”?
Alla fine del 2005 vinco alcuni concorsi musicali locali con alcuni dei miei brani inediti e vengo notato da Saturnino Celani, bassista di Jovanotti . Non c’ha pensato due volte ad invitarmi a casa sua ed a convincermi di dover fare di più, che la strada fosse giusta. Meravigliato di alcuni miei lavori musicali, anche io mi convinco sempre di più. Spinto e motivato, mi trasferisco a Milano alcuni mesi dopo , inizio a studiare canto e mi esibisco con alcune band locali cantando cover di tutti i generi. Certo, detta così sembra facile, ma vi assicuro che non lo è stato. Mantenersi non è facile, suonare, vivere da soli, pagarsi affitto e tanto altro, ho fatto qualsiasi lavoro; addirittura ho partecipato ad un casting TV per alcune reti nazionali e cosí sono finito nel pubblico di alcune trasmissioni, giusto per arrotondare.
In breve, ho lavorato al mio primo album e nel frattempo sono stato contattato da un grande produttore Sony che sfortunatamente non è più in vita. Nel 2010, dopo tante sofferenze, ho pubblicato “Andrea Petrucci”. Con il singolo “Non siamo soli nell’universo” ho avuto molte soddisfazioni.
Veniamo al presente: hai definito “A spasso tra le stelle con te”, terza traccia de “Il coraggio è tra le braccia di un sogno”, il tuo nuovo album, un inno all’amore. Perché?
“A spasso tra le stelle con te” è un immenso inno all’amore , nasce tutto dal cuore. Il cuore ti porta a scrivere delle cose straordinarie, basta ascoltare ogni singola parola e chiudere gli occhi, non ci sono altre definizioni per questo brano. Inoltre vi invito a vedere il video, è una metafora della vita, nella quale le ballerine, volteggiando, rappresentano il processo di creazione, distruzione e rigenerazione che governa l’universo. La mia maschera, che potrebbe essere inquietante, rappresenta l’uomo stesso, fatto di carne ed ossa, che vive appieno la vita, nel bene e nel male, vincendo e perdendo, ma raggiungendo sempre nuovi obiettivi.
Tra tutti, quale dei tuoi brani ti rappresenta di più?
Ci sono molti brani significativi nel mio album. Certo, quello più intimo e personale, dopo ‘’polvere e sassi nel cuore’’, è sicuramente la canzone che dà il titolo all’album, ossia ‘’Il coraggio è tra le braccia di un sogno’’. Diciamo che racchiude tutto quello che ho vissuto e vivo tutt’oggi nella mia vita. La vita è una vera e propria battaglia, dobbiamo cercare sempre di prenderla nel verso giusto anche se il tutto è molto difficile e ci sarà sempre qualcuno che cambierà le carte in tavola. Non sarà mai perfetta, rendiamola perfetta.
Se dovessi identificarti con un genere musicale, quale sarebbe e perché?
Identificarmi in un genere musicale è molto difficile, visto che sono una persona energica, ma se dovessi scegliere, sicuramente ti direi un bel rock, esattamente come questo album. So benissimo che siamo in un’altra era, ma l’era è un problema prettamente italiano. Se avessi seguito le mode, non so proprio che diamine sarebbe uscito fuori. Dobbiamo fare come in altri Paesi, suonare quello che vogliamo. Se vuoi mi ascolti, altrimenti cambi, il problema è prettamente discografico ed è legato assolutamente al business musicale. Uscire discograficamente con una Major e stare al passo con i tempi è produrre qualcosa che segue delle regole di mercato, non c’entra poi tanto tutto il resto citato sopra. Devi seguire la moda del momento , oggi ci sei ,domani no. Non è facile ed io mi sento di produrre quel qualcosa che ancora oggi mi rappresenta. Domani mi fermerò a riflettere.
Qual è il messaggio che vuoi trasmettere con la tua musica?
Il messaggio generale del mio album è che dobbiamo resistere, dobbiamo farcela. Ognuno di noi deve farcela, deve pensare positivo, deve darsi da fare per cambiare il proprio futuro in meglio. Raggiungere obiettivi è possibile, costa fatica ma si può. D’altronde anche andare in palestra costa fatica ma si può fare. Io penso che questo sia un album con davvero tanta voglia di vivere. Ascoltatelo ed alzate il volume!
Quale sarebbe il duetto dei tuoi sogni?
Più di una volta mi è stato chiesto il duetto dei miei sogni, non so proprio con certezza cosa rispondere, però una cantante mi è sempre piaciuta: Giorgia, grandissima cantante ed artista. Altro duetto internazionale, magari con Lady Gaga ed aggiungerei, con un artista uomo italiano, un bel duetto con Cesare Cremonini, con cui mi piacerebbe anche molto buttare giù un bel brano.
Ultima domanda: progetti per il futuro?
Progetti futuri, a parte riuscire a fare dei bellissimi live, anche iniziare a scrivere un nuovo album. Non perdiamoci di vista che a breve uscirà il video del brano “Amore“, molto figo ed intanto godiamoci in radio il singolo “a spasso tra le stelle con te”!
Si ringraziano Andrea Petrucci e, come sempre, l’Ufficio Stampa Parole & Dintorni.
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