Oltre lo status symbol: Blade rivela il prezzo del successo in “Moncler”

A due settimane esatte da “San Valentino“, release che ha debuttato nella playlist editoriale “Novità Rap Italiano” di Spotify e di cui vi abbiamo parlato qui, l’artista milanese d’adozione cremasca Blade torna in radio e nei digital store con “Moncler“, il suo nuovo singolo che incarna un vero e proprio viaggio emotivo attraverso le sfumature dell’amore, il peso del successo e la lotta per mantenere intatta la propria identità in mezzo alle luci, il clamore e il tumulto della fama.

Per il giovane artista che dal suo debut EP “Sopra le nuvole” ha dimostrato versatilità, estro creativo, profondità lirica ed una continua evoluzione espressiva pur mantenendo sempre intatta la sua cifra stilistica, “Moncler” non è solo uno status symbol, ma la metafora perfetta di un percorso intrapreso con determinazione, un indumento che, racchiuso nella borsa, nel bagaglio interiore delle proprie esperienze personali e professionali, testimonia i sacrifici, le corse contro il tempo e le battaglie affrontate per dimostrare agli altri, ma prima di tutto a se stesso, la propria veridicità in un mondo sempre più spesso costruito su artefatti e apparenze.

Il singolo si apre con una riflessione amara sulla vacuità dei successi materiali rispetto alle perdite affettive: «A conti fatti valgono zero tutti quei contratti e tutti sti sbatti ci inseguono dai primi passi», parole che introducono l’ascoltatore nel mondo interiore di Blade, dove i contratti proposti e la notorietà ottenuta non riescono a compensare ciò che è stato sacrificato lungo il cammino, in particolare nelle relazioni interpersonali.

La narrazione prosegue disegnando i tratti di un’intensa storia d’amore che sopravvive come un faro nella tempesta della vita dell’artista e che nel passaggio «Tra tutta sta gente, tu mi vieni in mente», esprime il desiderio di connessione e il ricordo costante della persona amata, capace di illuminare la meta prefissata nonostante le distrazioni e il caos del successo.

Il cuore del brano, tuttavia, si trova nel simbolismo della pioggia, che Blade affronta nel luogo preferito dalla sua amata. Questo gesto rappresenta i sacrifici fatti per amore, la volontà di attraversare anche le tempeste più forti pur di conservare un legame speciale. La pioggia, così come il Moncler, diventano espressioni di un sentimento che resiste nonostante le avversità, un rapporto che persiste e continua a brillare anche quando i riflettori si spengono.

“Moncler”, accompagnato dal videoclip ufficiale girato ai Piani di Bobbio (LC) e diretto da Olucasp, con grafiche e immagini curate da Darius Vior, si configura quindi come un inno alla determinazione, alla resilienza e al potere salvifico dell’amore, un racconto che si snoda tra la dolcezza dei ricordi e la cruda realtà delle sfide quotidiane. Blade, con questo brano, dimostra di essere non solo un abile narratore del proprio vissuto, ma un vero artista dell’espressione contemporanea, capace di trasformare le proprie esperienze in canzoni che toccano l’anima, invitando gli ascoltatori a riflettere sulle proprie vite, sulle proprie relazioni e sui valori che meritano di essere perseguiti.

In “Moncler”, Blade offre un’opera che supera i confini della trap e di ogni categorizzazione musicale per toccare corde universali, dimostrando che dietro al successo e alla fama, ci sono storie di cuore, di lotta e di autentica passione. Con questo singolo, l’artista milanese si conferma come una delle voci più promettenti della scena musicale italiana, pronta a narrare la complessità di una generazione, la sua, sempre più spesso ammaliata dall’illusione di fama e successo, ma inconsapevole del vero prezzo da pagare, ponendo le fondamenta per un dialogo più ampio su cosa significhi realmente vivere in un mondo costantemente alla ricerca di conferme esterne.

 

Si ringrazia come sempre l’Ufficio Stampa Music & Media Press.

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