Jeremy Denver torna con “PEZZI”, un brano dal forte impatto emozionale per ricostruire il puzzle della propria vita e ripatire da una nuova consapevolezza di sé

Talento da fuoriclasse, vocalità inconfondibile, penna magnetica e trasversale dai tratti iconografici, sono le caratteristiche principali dell’universo artistico di Jeremy Denver, al secolo Vincenzo Giaramita, che dopo una serie di release di successo che ne hanno evidenziato sensibilità e carisma, torna nei digital store con “PEZZI” (Level Up Recordz), il suo nuovo singolo disponibile in tutti i digital store.

Perfetto seguito dell’incisivo freestyle “Aria” (feat. PRXY), “Pezzi” articola un testo ricco di intensità e traslati su un tappeto sonoro accattivante, dal forte impatto emozionale, su cui l’artista classe ’93 ripercorre alcuni fotogrammi della propria galleria di vita, immortalati durante l’infanzia e ripresi nel corso della sua maturazione, in un percorso di crescita in cui, molto spesso, la solitudine, soprattutto morale, è stata l’unica compagna .

Intriso di passione, rabbia e sentimento, il brano è un nero su bianco su cui si stagliano ferite e cicatrici dell’anima, per porre il punto definitivo ad un capitolo del proprio libro esistenziale che non va abrogato, depennato, ma interiorizzato al fine di comprenderne la levatura, la reale influenza su ogni step successivo, per trasformarlo in emblema, simbolo da cui ripartire verso nuovi orizzonti.

«Mi trovo spesso a combattere – dichiara l’artista -, raccogliendo i pezzi per poi ricominciare. Il processo creativo del brano è stato molto naturale e lineare. Il mio produttore, Hazel, propose una versione beta della strumentale e da lì nacque il tutto, senza trucco e senza inganno. In alcuni punti il brano ha sonorità più dure, come l’urlato nelle parti di “sfogo”, accompagnato da testi abbastanza pungenti. Abbiamo deciso di costruire un sound che desse più spazio alla chitarra, strumento con la quale ho un certo feeling fin da ragazzino. Riesce a smuovere delle emozioni dentro di me in un modo così semplice che, a volte, bastano poche note e già sento la penna scorrere sul foglio (o meglio, il dito nelle bozze). Probabilmente questo è il pezzo più introspettivo che abbia pubblicato finora e penso il mood mi si addica molto perché tendo a scavare a fondo dentro di me, è una cosa che faccio di continuo. In Pezzi si toccano anche argomenti come il “non riuscire a farsi sentire” che affligge la maggior parte degli artisti di oggi, quella sensazione di aver qualcosa da urlare al mondo ma con un cuscino legato sulla faccia. Traspare un po’ di frustrazione, la mia peggiore ed unica nemica probabilmente, senza la quale sarebbe più facile per chiunque raggiungere i propri obiettivi».

Un grido silente al mondo per liberarsi e rinascere da se stessi ricercando i “pezzi”, le parti di noi ancora inesplorate; un inno atto non tanto a disegnare le linee di un’anima che per antonomasia non può essere circoscritta, quanto più per comprovare che ogni frammento, ogni passo del nostro cammino, è un tassello fondamentale del puzzle della nostra vita, senza il quale non saremmo gli stessi, uguali a tutti gli altri, ma al contempo unici, con tutte le nostre meravigliose peculiarità.

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