Intervista a Goldreick: “Goldreick è il mio alter ego, è la parte migliore di me”
Goldreick, giovane protagonista della scena musicale italiana, pubblica ‘’Casa’’, il suo nuovo singolo prodotto da Giumo. Scritto dallo stesso artista, il brano anticipa l’uscita del disco ‘’Smettere di stare male’’, album che fonde in un unico sound mondi diversi: elettronica, pop e cantautorato.
«”Casa” – racconta Goldreick – racchiude tutto ciò che provo da fuorisede innamorato della mia terra, la Puglia, dove ormai non riesco più a stare. Quando mi allontano penso che sarebbe tutto così facile se restassi giù’».
Il pezzo fa emergere i due mondi che caratterizzano l’artista: l’anima ribelle ed esplosiva che vuole far ascoltare il suo mondo e la parte malinconica e triste che abbandona le sue origini per far affiorare la sua personalità in un’altra realtà. “Casa” è accompagnato dal videoclip ufficiale dal forte impatto cinematografico ed è stato scritto e diretto da Goldreick e Noramora.
«É un video di evasione – afferma l’artista -, pervaso dal senso di andar via e dalla voglia di restare: “Se lasci il paese il paese ti lascia”».
Dietro al suo personaggio, si cela un alieno proveniente dallo spazio che si schianta con la sua navicella sul pianeta terra, ferendosi e causando la fuoriuscita dei suoi elementi costituenti: i Queerby, creature antropomorfe di fluido ‘’rosa fuori e nero dentro’’ che, come il personaggio Nintendo ‘’Kirby’’, hanno il potere di aspirare i propri nemici, assimilandone le capacità e le fattezze fisiche.
Oggi abbiamo il piacere di proporvi la nostra intervista; buona lettura!
L’approccio alla musica e le collaborazioni:
Ho iniziato a fare musica quando, finiti gli studi di regia a Firenze, mi sono ritrovato in un giardinetto con Tanca e Giumo. Eravamo tutti e tre giovani, disorientati e con un sacco di voglia di fare. Giumo aveva ancora i capelli. Ci siamo stretti la mano e siamo andati a vivere insieme in una vecchia casa immersa nella Murgia con le finestre rotte e gli spifferi che ci davano l’impressione di dormire con gli spettri. Lì abbiamo iniziato a sperimentare. Ho impiegato due anni a capire cosa volesse dire scrivere una canzone.
Il significato del nome:
Goldreick è il mio alter ego, esiste sin da quando avevo 9 anni ed è la parte migliore di me; si presenta al mondo schiantandosi con un’astronave e spargendo schizzi di rosa in tutta la città. Gli schizzi di rosa prendono vita e nascono i piccoli Queerby. Lasciare la propria terra è sempre un’esperienza formativa ma soprattutto emotiva. Milano ti mangia.
L’arrivo a Milano:
Per la mia generazione è una seconda casa. Ci sono state serate in cui mi son ritrovato nello stesso locale con altri 15 ragazzi della mia stessa città. C’è chi la chiama “Puglia 2”.Di Milano apprezzo Chinatown, parco Sempione e le crew che si sono create nelle zone periferiche della città. Le realtà dei collettivi artistici che ho conosciuto, mi hanno accolto a braccia aperte e mi hanno fatto sentire meno solo.
Il messaggio che vuoi trasmettere con la tua musica:
Non penso di poter sintetizzare o trovare la maniera per mettere a fuoco quale sia il messaggio principale che voglio mandare alle persone. Sono principalmente un regista, perciò la cosa più importante per me è lo storytelling e il viaggio. Ogni canzone che ho scritto fin ad ora è un viaggio unico. Cerco di allontanarmi dai cliché e non usare una singola tematica per ogni canzone dell’album, ma dare un obiettivo ad ogni pezzo. Nel mio primo singolo “CASA” l’appartenenza è il tema principale. È così che inizio il mio viaggio, raggiungendo una nuova casa.
Si ringraziano Goldreick e, come sempre, l’Ufficio Stampa Morning Bell.
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