NedNack, l’outsider più stimato della scena italiana, torna con “Figli Di Chi”, il suo nuovo manifesto in musica tra umiltà e ambizione

Reduce dalla strabiliante ondata di approvazione e stima che l’ha travolto in seguito alla pubblicazione del videoclip di “Vita” (qui il nostro articolo a riguardo), un vero e proprio inno alla rinascita personale, il camaleontico NedNack torna nei digital store con “Figli Di Chi” (PaKo Music Records/Visory Records/Believe Digital), il suo nuovo singolo.

Con un’attitudine unica, un’impronta stilistica libera da schemi e convenzioni ed un’incredibile capacità di raccontare il proprio vissuto in maniera autentica e universale, il cantautore umbro dall’animo cosmopolita si mette a nudo in un brano che intreccia realtà e speranza, riconfermando la sua concezione di musica e di essere artista, un divulgatore responsabile di valori ed esperienze, uno specchio, limpido e sincero, in cui l’ascoltatore può riflettersi per seguire – o evitare di farlo – le orme di un percorso in salita chiamato vita.

Prodotto da Lorenzo Borseti e Lorenzo Stentella, mixato da Dogs Life (già per Achille Lauro, OG Eastbull e molti altri), con master a cura di Salvatore Addeo (Vegas Jones, Giaime, Highsnob, Boro Boro, Negramaro e Junior Cally tra i tanti), “Figli Di Chi” è la quintessenza della rivalsa di tutti coloro che, con sacrificio, impegno e ambizione, lottano ogni giorno per raggiungere i propri obbiettivi, piccoli o grandi che siano – «dalle case in cento, alle case in centro» -, il carburante di quei desideri che solo sostenuti da un agire finalizzato al loro raggiungimento, possono realizzarsi.

La rivincita dei cosiddetti «figli di nessuno», quei «figli di chi un po’ sgarra», spesso etichettati e giudicati da una società materialista ed egotista, che persegue il luccichio del frivolo, discriminando ciò che non è in grado di empatizzare.

«Un posto riservato sopra le stelle»; «quanto ho sofferto per essere così»: barre che delineano la presa di coscienza di un giovane uomo – ed il conseguente invito a tutti i suoi fan nel fare lo stesso – della dedizione profusa nei traguardi raggiunti, che sono sempre il frutto di fiori irrorati dall’ardore della determinazione.

In una voluta antitesi all’immaginario patinato, a volte vacuo e tracotante, a cui attingono molti giovani, ispirati dal trend dell’apparire, NedNack incoraggia a sognare in grande, tenendo però a mente le proprie radici e, soprattutto, l’intenso lavoro, su se stessi e sulle proprie skills, da mettere in atto giorno dopo giorno, lasciando da parte il chimerico disegno di ottenere risultati conferibili a fortuna o raccomandazioni, per tracciare con le proprie mani le linee di un futuro meritocratico, in cui ogni vittoria collima con la perseveranza ed il miglioramento, in cui il successo è direttamente proporzionale alla tenacia impiegata, in un sentiero a zig zag guidato dal filo sottile, ma al contempo saldo e resistente, con cui ciascuno di noi imbastisce la propria capacità di adattamento, in equilibrio tra ciò che si è e ciò che si vuole diventare, senza snaturarsi o tentare di arrogarsi trascorsi che non ci appartengono.

«”Figli Di Chi” – dichiara l’artista – descrive la rivalsa di tutti coloro che provengono da famiglie difficili, spesso malviste da quelle altolocate. È la dimostrazione in musica che dal nulla, da ogni difficoltà, possono nascere le cose più belle, le esperienze più significative. È un inno a se stessi, a tutti i sacrifici compiuti per poter vivere una vita migliore».

Brama e umiltà si intrecciano in una coloratissima tela dalla trama rap e dall’ordito punk-rock, per regalare al pubblico una scarica di adrenalina che corrobora l’anima di energia e risolutezza, invitando ciascuno di noi a non arrendersi dinanzi agli ostacoli posti lungo il cammino, bensì a trasformarli in preziosi pit-stop in cui sostituire consuetudini autodistruttive e rifornirsi di quella carica e quell’energia necessarie per tagliare il traguardo.

Il singolo, anticipato dall’intenso e provocatorio documovie “Io, Madre, Padre”, postato dall’artista sul suo profilo Instagram, che attraverso un’emblematica resa visiva avvalora l’accezione del pezzo, è stato diretto da Michelangelo Parente, che con il suo sguardo competente e avveniristico, ha curato anche il videoclip ufficiale di supporto al pezzo.

Un progetto audiovisivo unico, completo e rivoluzionario, sostenuto anche dal merchandising ufficiale realizzato dalla creatività di Nick and Name e dall’attenzione al dettaglio del personal stylist Luca Berioli di Black Dioniso, che lo stesso NedNack descrive con queste parole:

«È il mio Inferno di Dante, il girone dei dannati, la mia redenzione dai peccati. È la mia ammenda, la fine di chi ero e l’inizio di chi sarò. Sto passando a miglior vita, quella miglior vita che racconto in “Figli Di Chi”. Con le canzoni non sempre puoi entrare nel profondo, anche se a chi sa ascoltare, bastano pochi secondi in silenzio per comprendere».

«Siamo rimasti in pochi, ma siamo rimasti noi (…) Ci siamo cresciuti l’uno con l’altro (…) Volevano per forza darmi un genere, ma io ho deciso di non impormi limiti. Sono solo me stesso, eccesso e depressione. Sono solamente quella dose di follia che ti porta ad amare la vita. Fino infondo».

 

Si ringrazia come sempre l’Ufficio Stampa Music & Media Press.

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