Mauràs: il 31 Maggio esce “Dico Sempre La Verità”, il suo primo album, prodotto da Bonnot

Verrà pubblicato venerdì 31 Maggio “Dico Sempre La Verità” (Bonnot Music), il primo disco solista di Mauràs, interamente curato da Bonnot, storico produttore degli Assalti Frontali.

Rapper, dj e beatmaker torinese, Mauràs, al secolo Mauro Sità, realizza il suo primo disco da solista, anticipato dal singolo “Capitalunedì” (di cui vi abbiamo parlato qui), brano che vede la presenza di due colossi del rap italiano: Inoki Ness e Willie Peyote, di cui è stato realizzato anche il  videoclip ufficiale, per la regia di Michael Sorriso:

Il nuovo album racchiude tutti gli stili e le esperienze maturate in questi anni dall’artista, attivo da diversi anni nella scena (esordisce con i Funk Famiglia, è tra i fondatori dei Poor Man Style e, come produttore, ha collaborato con numerosi artisti dell’ambiente torinese tra cui Willie Peyote, per il quale ha prodotto due canzoni del disco “Educazione Sabauda“, del 2016).

Nel disco, anche un featuring con Frank Sativa, che firma la produzione di un brano, e la presenza, alle batterie di Enrico Matta aka Ninja e di Ermanno Fabbri alle chitarre.

Queste, le parole di Mauràs sul progetto:

“Nel disco ho voluto mettere tante fotografie fatte con le parole. Senza imporre il mio pensiero, ma utilizzando immagini. Ho 38 anni e non mi è importato far pesare l’età usando il solito schema da rapper vecchio brontolone : ‘Si stava meglio prima, ai miei tempi, ecc…’, ma ho cercato di porre quesiti attraverso canzoni che possono arrivare a tutti. Non mi interessa l’auto-celebrazione da rapper, non mi interessa parlare di me, utilizzo solo qualche spunto proveniente dal mio vissuto e dalla mia carriera underground ormai ventennale. E, ad essere sinceri, in questo senso sì, ho voluto far pesare la mia età, tanto dovessi fallire, musicalmente parlando, tornerei in cantiere o a fare i mille lavori umili che ho sempre fatto, visto che provengo da una famiglia che è tutto tranne che ricca. Il mio interesse artistico è sempre stato trovare il miglior connubio possibile tra parole e musica per potermi esprimere. Essere stato contattato da Bonnot, in questo senso, è stata la cosa più importante e decisiva capitatami in tutta la vita, ho potuto concentrarmi solo sulla scrittura, visto che la produzione musicale era nelle mani di colui che reputo il miglior produttore italiano di musica ‘Black’. Ho voluto quindi fare un disco maturo, ma allo stesso tempo spensierato e leggero, con dentro i riferimenti musicali di tutta una vita: il rap, il funk, il soul e il rock. E anche qui, avere Ninja alle batterie ed Ermanno Fabbri alle chitarre mi ha fatto scrivere e registrare VOLANDO.
In queste 9 canzoni ci sono io, ma soprattutto ci siamo tutti noi.
Sfido chiunque a negarlo”.

Queste, invece, le parole di Bonnot:

“Quando ho scoperto Mauràs sono rimasto molto colpito dalla sua scrittura, dalla sua capacità di creare un equilibrio perfetto tra contenuto, tecnica, forma e stile. Trovo che Mauràs riesca a dare la giusta profondità ai pensieri importanti e che riesca allo stesso tempo a giocare con la giusta leggerezza per farci divertire con le sue canzoni. Nel creare e produrre le musiche per il suo disco ho fortemente ricercato un sound ricco di stile e ballabile allo stesso tempo, facendo tesoro del bagaglio accumulato in questi ultimi 10 anni di produzione per gli artisti statunitensi con cui lavoro. Ho sfruttato al massimo tutte le potenzialità del mio studio e della mia strumentazione per puntare al livello massimo di qualità sonora.
Nonostante il trend del momento nel mondo ‘rap’ sia vicino alle sonorità minimali, mi sono divertito ad andare in direzione opposta, suonando bassi ‘slap’ e ‘funk’, aggiungendo chitarre piene di energia e colori (registrate con un Ampex 351 del 1955, appartenuto a Billie Joe Armstrong dei Green Day e usato da loro per registrare 5 album dei Green Day), ho scritto parti per fiati ispirandomi ai miei artisti preferiti dell’adolescenza come i Tower of Power e i Graham Central Station. Riguardo le batterie acustiche ci siamo affidati a Enrico Matta ‘Ninja’, che di certo non ha bisogno di presentazioni. Per creare una ‘pasta’ originale per le voci di Mauro abbiamo registrato con il mitico AKG 414 EB (Brass CK12), microfono appartenuto a Freddie Mercury e utilizzato da lui e dal suo producer David Richards in 7 album dei Queen, 7 di David Bowie, nonché in alcuni album dei Led Zeppelin e di Iggy Pop. Un pezzo di storia a cui sono affezionato (e che ho recuperato grazie al figlio di David, Chris Richards) e che ha contribuito ad arricchire il suono delle nostre tracce. Tutto il sound del disco è stato scolpito con strumenti vintage e processori hardware analogici, per ottenere un suono caldo e ricco di profondità, proprio come la musica con cui siamo cresciuti negli anni io e Mauràs”.

Di seguito, la tracklist ed il racconto track by track dell’album.

“Dico Sempre La Verità” Tracklist:

  1. Capitalunedì (feat. Willie Peyote ed Inoki Ness)
  2. Facile
  3. Dico sempre la verità
  4. Alibi (feat. Awa Fall)
  5. Majorana
  6. Air bnb (feat. Frank Sativa)
  7. Balenciaga
  8. I’ll sleep when I die
  9. In confusione

“Dico Sempre La Verità” Track by Track.

Capitalunedì (feat. Willie Peyote e Inoki Ness). La canzone è una fotografia di quello che succede ogni lunedì. La gente sale in macchina e si imbottiglia nel traffico per recarsi sul posto di lavoro. Tutti hanno fretta, tutti iniziano la settimana dopo un weekend che di riposante o rilassante, spesso, non ha avuto nulla. Ma il lunedì è anche il giorno in cui durante la colazione al bar la gente si scopre esperta di politica, economia, sport, teorizzando soluzioni che spesso non stanno né in cielo né in terra. Il tutto è letto e raccontato in chiave ironica in una canzone che vuole essere un modo per stemperare un po’ i toni, a far fare un sorriso e una riflessione all’ascoltatore. È la prima canzone di quest’album che ho scritto.

Facile. E’ l’ultima canzone che ho scritto. Volevo mettere un po’ di leggerezza e spensieratezza nel rapporto tra uomo e donna, soprattutto nel momento in cui ci si conosce. Penso che il concetto di amore e innamoramento spesso sia sopravvalutato, intendo dire che all’inizio si può passare del tempo assieme in maniera sincera e leggera senza fare troppi calcoli. Questa canzone l’ho scritta anche per aiutarmi ad essere così.

Dico sempre la verità. In questa canzone dico tutto quello che vorrebbero dire gli altri rapper, ma che nessuno ha il coraggio di dire. Da noi senti rapper duri e puri fare rime contro i trapper, poi alla quarta traccia hanno il feat. di uno di loro (?!), li imitano nel vestiario e nelle interviste dicono di stimarli. La realtà è che questi fanno un sacco di soldi, quindi meglio tenerseli buoni e non calcare troppo la mano. Volevo però fare ballare e sorridere l’ascoltatore, non puntare il dito contro qualcuno, quello non mi interessa, per me la libertà inizia dall’ironia quindi se tu sei libero di copiare, plagiare e farci anche dei gran soldi, allora io sono libero di farmi quattro risate e farci una canzone.

Alibi (feat. Awa Fall). Volevo buttare in faccia a chi mi ascolta un po’ di luoghi comuni che mi sono stancato di sentire. Su questo argomento più che un brano potrei farci 10 dischi e almeno 4 libri perché questa è la patria del luogo comune. Awa Fall è la regina della black music in Italia ed è riuscita a rendere poesia una banalissima frase, per me averla sul disco è stata davvero una fortuna.

Majorana. Ho letto la notizia dell’irruzione in questa scuola superiore e il gioco di parole mi è venuto spontaneo. Feci un post su Facebook con scritto: “Tranquilli ragazzi c’è stato un grosso malinteso, la polizia dopo l’irruzione al Majorana ha dichiarato: avevamo letto male il nome”. La gente interagì in massa, fu molto apprezzato, così l’ho trasformato in un ritornello. La strofa l’avevo già scritta e quello che io e Bonnot volevamo creare era un contrasto tra la durezza del testo e l’armonia e la dolcezza del sound.

Air bnb (feat. Frank Sativa). Questa è l’unica canzone scritta di getto dall’inizio alla fine. Frank mi fece sentire dei beat e questo mi rapì subito. Non so neanche se è una canzone, una lettera o una pagina di diario. Alla fine lei si è spiegata bene, non si è trattato di un semplice “Eh siamo diversi”, in più la proprietaria di casa l’appartamento non l’ha affittato a quello che doveva farci l’Air B&B, ma a suo cugino. Io però la canzone l’avevo scritta mentre mi facevo un sacco di domande e a registrazione terminata non potevo cambiare Air B&B, come dico nel ritornello, con: “L’ha affittata a suo cugino” perché suonava male e non faceva rima. Poi sono solo canzoni. Vasco Rossi “Alba Chiara” mica l’ha scritta all’alba, magari Jay-z e Alicia Keys “Empire State Of Mind” l’hanno scritta a Los Angeles e Mogol “Sì Viaggiare” l’ha scritta mentre era fermo. Che ne sappiamo? Sono solo canzoni.

Balenciaga. Tutti i rapper parlano di marche e di lusso, volevo farlo anch’io. Non per ostentare, ma per farmi quattro risate (la libertà inizia dall’ironia, ricordate?), e le Balenciaga, scarpe che sembrano calze con la suola da 700 euro al paio, mi sembravano un ottimo spunto. Ho deciso di scrivere questa canzone quando, parlando con una ragazza sulle Balenciaga, mi ha detto: “Sei solo invidioso, vanno capite”. Io le avevo solo detto che con 700 euro mi sarei comprato un paio di sneakers da 50/80 euro e mi sarei fatto il biglietto andata e ritorno per New York.

I’ll sleep when I die. Dormo quando muoio. E’ scientificamente provato che chi vive invertendo il giorno con la notte per lungo tempo vive meno. Mi è capitato di farlo diverse volte per lavoro e non intendo solo musicale, quindi fotografare certi momenti non mi è stato difficile. Ho voluto fare una sorta di storytelling e soffermarmi sul fatto che purtroppo uno non si fa troppe domande e cerca di darsi da fare per la propria famiglia, per la propria donna, oppure per coltivare i propri sogni, talmente tanto da non avere poi neanche il tempo o la forza di goderseli.
Questo brano è il mio urlo liberatorio, è quello che si pensa mentre si fanno sacrifici disumani e ci si convince che poi tutti i nostri sforzi verranno ripagati. Ed è ciò che ci spinge a rifarli ogni giorno senza mollare mai.

In confusione. E’ la canzone a cui sono più affezionato, penso che rappresenti al meglio il periodo che stiamo vivendo, di confusione. Sia politica, musicale, che soprattutto sociale. Si va dietro a chi urla più forte, a chi ostenta l’oggetto più luccicante, a chi fa più rumore a chi è più “personaggio”. Si è capito che puntare alla pancia delle persone genera risultati, voti e di conseguenza profitti più immediati. Ho voluto affrontare questa tematica e mettere la traccia alla fine, concludendo il disco con la frase: “Lascia suonino canzoni vuote”.

 

Si ringrazia come sempre l’Ufficio Stampa di BigTime.

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