Sfera Ebbasta: online “Mademoiselle”, il suo nuovo singolo

Come anticipato ieri in questo articolo, Sfera Ebbasta ha pubblicato oggi “Mademoiselle”, il suo nuovo singolo.

Il brano è uno sfogo, una risposta in musica alle molteplici critiche ed accuse rivolte al trapper negli ultimi mesi, dalla tragedia di Corinaldo all’esclusione dalla (presunta) partecipazione, nel ruolo di giudice, a The Voice of Italy, passando per tutte le polemiche che lo additano come un cattivo esempio, come un incitatore all’uso di sostanze stupefacenti ed un modello assolutamente sbagliato.

Sfera, diventato da mesi il bersaglio preferito dei Media, che utilizzano quasi sempre il suo nome associandolo a droga, stile di vita superficiale e pericoloso (come se avessero rimosso anni di personaggi e musica rock, punk e chi più ne ha più ne metta, che a livello di immagine e stile di vita, non erano poi così diversi), dipingendolo come lo scempio della musica italiana, come il capro espiatorio di gran parte di ciò che non va nel nostro Pease, oggi, dopo un lungo periodo di silenzio, nel quale ha preferito non rilasciare dichiarazioni in merito, ha deciso di dire la sua, rispondendo, nel suo stile, a questa gogna mediatica.

La copertina del nuovo singolo ritrae il “King della Trap” sfocato, che mostra il dito medio e la scritta “Questo brano presenta contenuti indesiderati che potrebbero risultare offensivi. Clicca per ascoltare.”

Non è nostro compito, né tanto meno nostra intenzione giudicare un ragazzo di 26 anni che, piaccia o non piaccia, trasforma in oro (e platino) ogni brano che tocca; ci piacerebbe solo, da una parte, che i Media smettessero di fare ascolti e visualizzazioni sulle spalle di un’altra persona (che è la stessa che consente loro di avere ascolti e views in netta crescita), che non si confonda il personaggio con il voler intenzionalmente lanciare messaggi sbagliati, che si eviti di polemizzare su ogni singola frase (che, molto spesso, è volta solo ad attirare l’attenzione e/o dare maggiore credibilità all’idea mediatica di se stessi che si è creata), e, dall’altra, che gli stessi artisti, tornino a comprendere la responsabilità che hanno nei confronti del loro pubblico (specie quello giovanissimo), rivestendo un ruolo che li pone costantemente sotto le luci dei riflettori, rendendoli un vero punto di riferimento, un esempio da seguire pedissequamente. Resta il fatto che non è certo colpa dell’artista o della sua musica se un ragazzino fa uso di sostanze stupefacenti, ma dato che, molti ascoltatori e fan dell’attuale panorama musicale italiano, sono poco più che dei bambini ed attraversano un’età che, per antonomasia, è ricca di dubbi, incertezze, fragilità ed è caratterizzata da un forte senso di ribellione, sarebbe opportuno che i loro idoli, specialmente data la loro maturità ormai acquisita, prendessero maggiore consapevolezza della posizione che hanno, anche se questo non vuol certo dire sostituirsi ai genitori ed alle famiglie, ma solo mettere in chiaro che, un certo tipo di sballo, un certo tipo di vita sregolata, hanno delle conseguenze negative, conseguenze che, troppo spesso, stroncano vite e sogni.

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