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“Penne e Calamai” è nuovo album di Renato Franchi and His Band, targato Latlantide.

Quattordici tracce dal respiro tipicamente rock, esplorano l’amore in tutte le sue sfaccettature attraverso arrangiamenti pregevoli e testi autoriali di rara intensità. Le atmosfere sono quelle della cultura popolare, del blues, del soul ed i riferimenti sono Dylan, gli Stones, Petty, i Beatles, Bertoli, Tenco, De André. Le canzoni guardano al futuro ma vivono il presente, sono solidali, una dolce carezza alla bellezza ma anche schiaffo all’indifferenza ed alla superficialità. Ogni brano è un chiaro percorso d’amore che contrasta con la mediocrità del quotidiano e la sua ipocrisia. Ogni istante è dignità, rispetto, voglia di meravigliarsi per un tramonto. È un album in cui la musica è sincera, in cui il violino, il pianoforte e la chitarra acustica regnano sovrane in un viaggio intimo al di fuori del tempo laddove la creatività è mediazione perfetta tra sogno e realtà. In un caleidoscopio di emozioni, si susseguono brani che tracciano una linea netta tra bisogno di sognare e voglia di urlare, dove la musica è parola, è dignità, è rispetto per sé stessi e per gli altri. In questa cornice prendono vita le canzoni con la loro poesia e i loro profumi, dove il meglio del lavoro è racchiuso nella loro identità Rock.

Tre sono i brani più rilevanti di un lavoro di grande di grande pregio: la title track, “Penne e Calamai“, una grande canzone d’amore in cui la melodia ci lascia sospesi in una bolla di emozioni che ci portano lontano, oltre la scrittura, oltre l’interpretazione; “Electric Moon Blues“, un brano che ci parla d’incontri vissuti e perduti, di lontananze, del bisogno di ritrovarsi oltre il buio di una notte a Londra e lo fa attraverso i ricordi legati al profumo di un caffè sorseggiato a Notting Hill e “Serenata delle Distanze“, in cui l’armonica, complice essenziale di una chitarra elettrica, ci spinge sopra un letto disfatto in una stanza vibrante dove esplorare l’amore in tutte le sue forme.

“Penne e Calamai” è un album pregevole, un piccolo gioiello da custodire gelosamente, una linea netta che traccia un cerchio all’interno del quale rifugiarsi.