Gabriele Slep: “Sono cresciuto con il sogno di fare musica”

Il mio più bel senso di colpa” è il nuovo singolo di Gabriele Slep, prodotto con la collaborazione di Stefano Casalis, che alcuni di voi conosceranno con lo pseudonimo di Natty Dub.

Il pezzo è da poco disponibile anche in un’interessante versione acustica interamente realizzata al pianoforte.

Ieri abbiamo avuto il piacere di intervistare Gabriele per farci raccontare qualcosa in più sulla sua esperienza artistica; di seguito, quanto ci ha raccontato.

Gabriele Slep – Intervista.

Ciao Gabriele e grazie per questa chiacchierata. Prima domanda per rompere il ghiaccio: chi è Gabriele Slep?

Ciao, grazie a voi! Gabriele Slep è un ragazzo cresciuto con il sogno di fare musica. Sono nato in una delle città più belle del mondo, Palermo, ma sono sempre stato troppo curioso per rimanere li, infatti sono ormai quasi dieci anni che vivo altrove. Ho iniziato a suonare il pianoforte quando ero molto piccolo e successivamente ho iniziato ad avventurarmi nel mondo della musica rap, scrivendo i miei primi testi ed è proprio così che è nata la mia vita cantautorale.

Qual è stata per te “la scintilla” che ti ha spinto a voler intraprendere un percorso musicale?

La scintilla è stato un piccolo pianoforte in legno di colore rosso regalatomi da mia madre quando ero piccolo. Mi ricordo che passavo giornate intere a schiacciare le mani su quei tasti, per la felicità della mia famiglia (ride), senza avere la minima cognizione di quello che facevo, ma sentivo che quella cosa mi piaceva troppo.

Il tuo ultimo singolo, “Il mio più bel senso di colpa”, vede la produzione di Stefano Casalis, in arte Natty Dub. Com’è stato lavorare insieme a lui?

Lavorare insieme a Stefano è stato molto stimolante, perché essendo entrambi dei musicisti, con dei percorsi musicali simili, siamo riusciti a creare un confronto molto costruttivo sulla scelta del sound e degli strumenti da utilizzare nel brano. Questa per me è la giusta ricetta per la riuscita di un buon prodotto musicale.

Qual è il tuo più bel senso di colpa?

Rendere belli dei “sensi di colpa” è un percorso molto faticoso, per riuscirci è necessario andare ad analizzare le parti più intime di noi stessi e questo, senza dubbio, porta ad uno scatto di maturità interiore.
Il mio più bel senso di colpa, in questo momento, è quello di vivermi con più leggerezza le relazioni che girano attorno a me. Questa leggerezza però non è sinonimo di superficialità, anzi serve a dare più valore alle cose che ritengo abbiano un estremo valore all’interno della mia vita.

Parlando del tuo stile musicale, ti sei definito un cantautore urban pop. Hai voglia di parlarcene di più?

Non amo molto classificarmi con uno stile, ma il termine urban pop lo trovo più in linea con la tipologia di musica che faccio. Io sono un cantautore particolare, nel mio passato c’è il rap, i contest di freestyle nelle Jam, i murales, ma ci sono anche i saggi di pianoforte le ore a studiare gli arpeggi e le scale al pianoforte perché non ti riesce un passaggio musicale o non usi la giusta diteggiatura. Nella mia vita artistica, ed in parte anche in quella privata, ci sono stati sempre questo genere “contrasti”. Quindi se vogliamo dare una presentazione più romantica a questo genere potrei dirti: urban per l’attitudine pratica e da strada che mi caratterizza e pop per la capacità che ho di addolcirla.

Che cosa significa essere un cantautore emergente in Italia nel 2020?

Essere un cantautore emergente significa occuparti della tua musica e di tutto quello che gira attorno ad essa: foto, video, pubblicità e non è affatto facile. Ti trovi a gestire i soldi, i rapporti con le persone che lavorano per te e questo tipo di pensieri spesso mette in secondo piano l’arte nella sua purezza, anche se serve proprio a valorizzarla.

A quando un EP firmato Gabriele Slep?

Ho tante canzoni nuove che mi piacerebbe farvi ascoltare, quindi forse nel 2021 qualcosa potrebbe uscire. Per ora continuo a fare uscire singoli perché mi fa sentire più libero di esprimermi e di variare molto musicalmente. Ai più curiosi, consiglio di ascoltare i miei vecchi mixtape su YouTube.

Buoni propositi per l’anno nuovo?

Spaccare tutto.

 

Si ringraziano Gabriele Slep e, come sempre, l’Ufficio Stampa Conza.

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