Edwige: “Credo che il futuro sia solo un presente che ancora non riusciamo a vedere”

E’ disponibile in tutti i digital stores “Guacamole” (Aurora Dischi), nuovo e quarto singolo della giovane artista sarda Edwige.

Il brano, che fa seguito a “Limonamore” (2018), “Dajesempre” (2019) e “Hu” (2019), è stato scritto dalla stessa Edwige, prodotto da Vittorio Belvisi e Giovanni Carnazza e con un gioco di parole posato su un su sonorità in stile retro games e riff che si rifanno agli anni ’80, racconta con schiettezza ed ironia quei famosi 15 minuti di celebrità che tutti cercano.

«Tutti cantanti con l’autotune, tutti DJ con Spotify, tutti fotografi con la polaroid.
E’ solo un gioco di parole, Siamo tutti chef con il guacamole».

In occasione dell’uscita del brano, abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con Edwige; di seguito, la nostra intervista.

Edwige – Intervista.

Ciao Edwige e grazie per questa intervista! Il tuo nome ha in qualche modo a che fare con “Harry Potter”?

Ciao ragazzi e grazie a voi! No, non c’entra niente con Harry Potter. Ogni volta che me lo chiedono sorrido, perché alle persone viene subito in mente la civetta “Edvige.” Ma l’ho scelto perché è il mio terzo nome di battesimo.

“Guacamole” è il tuo nuovo singolo. Ti confesso che mi è piaciuto tantissimo dal primo ascolto; ci racconti cosa rappresenta per te ed, in generale, come nasce un tuo brano?

Grazie mille, sono molto felice che il brano piaccia! “Guacamole” per me cerca di incorniciare un momento storico ben preciso; l’era degli influencer e della non-comunicazione. Un mio brano, in generale, nasce in modo molto semplice e spontaneo, in qualunque momento della giornata. Mi capita di fischiettare delle melodie e poi provo poi ha buttare giù delle rime un po’ casuali. Di solito scrivo delle frasi chiave, un po’ com’è successo per “Dejasempre”, nel quale ho scritto prima il ritornello e poi ci ho costruito il resto. La stessa identica cosa è avvenuta per “Guacamole”, sono partita da “siamo tutti chef con il guacamole”, una metafora, e da li è nato il resto.

Dal singolo precedente, “Hu” a “Guacamole” è trascorso un anno, ci spieghi, se c’è, il motivo?

Bella domanda. Diciamo che poco dopo l’uscita di “Hu”, ho provato un senso di estraneità verso tutto quello che stavo facendo, tra l’Università, la musica ed altre mille attività e mettiamoci anche l’amore che non è andato proprio benissimo, ho deciso di allontanarmi da tutto. Nonostante ci provassi a distaccarmi dalla musica, non son mai riuscita a smettere di scrivere. In quest’anno di “stop” sono nate nuove idee, che hanno aggiunto ulteriore confusione al tutto ed ho accantonato tutte le canzoni vecchie. Pensavo non mi appartenessero più. E…invece, avevano bisogno di essere lanciate fuori. Così è uscita “Guacamole” e devo ringraziare Domenico e tutto lo staff che mi hanno spronata.  Avere 25 anni non è facile, è l’età in cui tutto ti sembra possibile, ma tremendamente irraggiungibile.

Quindi, se ti chiedo “come vedi il futuro di Edwige”, cosa mi rispondi? 

Che è possibile prevedere il futuro, ma non il futuribile (ride). Credo che il futuro non esista, che sia solo un presente che ancora non riusciamo a vedere. In ogni caso voglio costruire delle basi solide per una carriera luminosa, ovunque mi porterà.

Ultima domanda: abbiamo notato dai Social che stai cambiando formazione, quali cambiamenti stai affrontando? 

Questa è una delle cose più importanti, credo. Si rifà proprio alle basi solide di cui parlavo. Devo molto a Vittorio e Giovanni, coloro che hanno prodotto i brani usciti finora, ma ho anche capito che è giusto mettersi in gioco ed uscire dalle proprie zone di comfort. Sono alla ricerca continua di nuovi stimoli e per questo spero di trovare una nuova squadra di persone attorno a me.

 

Si ringraziano Edwige e, come sempre, l’Ufficio Stampa di Aurora Dischi.

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